La movida si adatta e anticipa i suoi riti prima del coprifuoco

La movida si adatta e anticipa i suoi riti prima del coprifuoco
La movida si adatta e anticipa i suoi riti prima del coprifuoco
di Federica Serfilippi
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Domenica 1 Novembre 2020, 07:00

ANCONA - Dall’apericena all’aperipranzo passando per le merende annaffiate dai cocktail e dalle birre. Cambiano le regole, si diversificano le abitudini. Il diktat è la chiusura dei pub e dei bar alle 18? Allora le serrande delle attività si aprono prima, dando spazio a concept nuovi e innovativi. Un modo per adeguarsi alle norme imposte dall’ultimo Dpcm e rinnovare il rapporto di fiducia con i clienti, sperando però che tutti mantengano le distanze perché altrimenti si rischia di far precipitare una situazione già molto critica, con l’epidemia che in provincia di Ancona galoppa a oltre 200 contagi al giorno.

 

Ieri, l’avvio del primo weekend con la chiusura pomeridiana per i locali che somministrano cibi e bevande.

Se la tarda mattinata, dal punto di vista dell’afflusso degli avventori, non è andata a gonfie vele, il primo pomeriggio ha determinato un discreto successo sia per le attività del centro, preso d’assalto, che della prima periferia. Attendendo, poi, i riscontri di un’altra novità (almeno per una parte dei locali) prevista per oggi: il pranzo della domenica. L’iniziativa - per la quale servirà comunque molta prudenza nell’evitare contatti ravvicinati - è stata sposata da alcuni locali che, prima dell’emergenza della seconda ondata, aprivano solamente per cena o nel tardo pomeriggio. Intorno alle 12.30 di ieri già alcuni bar e ristoranti del centro erano in pieno fermento. Certo, non c’era il pienone. Ma in molti non hanno voluto rinunciare, vista anche la bella giornata, a un aperitivo o a un pranzo all’aperto. Alcuni locali di piazza del Papa, in tempi normali epicentro della vita notturna, hanno deciso di aprire anticipando gli orari canonici. Come il Vagamondo, il bistrot Gnaoo Gatti, AnBurger e Raval che ieri ha aperto bar e cucina alle 11.

Nel pomeriggio il salotto anconetano è stato pienamente attivo grazie a una via vai di clienti. C’è chi ha chiuso alle 18 in punto, chi ha ritardato qualche minuto essendo ancora gli avventori seduti ai tavoli a consumare.

Emblematica del momento storico vissuto la fotografia scattata al bar Torino: il barman Alessandro Governatori che sparecchia all’ora X i tavoli in mezzo a una fiumana di persone intente a passeggiare lungo corso Garibaldi. In via generale, comunque, regola della mascherina e del distanziamento ai tavoli rispettata. Gruppi di amici numerosi, come successo in mattinata al Barangolo di piazza Cavour, sono stati divisi in più tavoli per il rispetto della norma che vieta di far sedere insieme più di quattro persone. Barangolo che, come altri, si è adeguato: cocktail d’asporto chiusiin un bicchiere con tanto di tappo.

Stesso ingegno da Gnaoo Gatti che ha proposto i drink sottovuoto. Raval, invece li vende in contenitori che sembrano pozioni. Cocktail in barattolo per la Spaghetteria Numero Nove di corso Mazzini che consente anche l’apericena d’asporto. Chi ha anticipato l’apertura, sposando l’idea del pranzo, è anche il pub Saint George di corso Amendola e Vino al Vino Bistrot di via Astagno (in questo ultimo caso possibilità di mangiare il sabato e la domenica). Ed ecco il pranzo della domenica: ad abbracciare la novità è stato il Gasoline Road Bar di via Rossi. Locale che, pur lavorando con l’asporto, ha deciso di non far rinunciare ai clienti l’abitudine della birra pomeridiana. Oggi, apertura alle 12.30 e menù con lasagne e polpette. Polenta e tiramisù i must del “pranzo della nonna” (così è stato ribattezzato) della birreria Amarillo di piazza del Papa. Per chi invece preferisce lo stile anglosassone del brunch c’è Zucchero a Velò di via Torresi. Formula pernottamento più cena nei weekend per l’Hotel Palace a cui è affiliato il locale, di proprietà dell’azienda Umani Ronchi, Wine Not?

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