Ancona: Federico ucciso sul divano
dal monossido, si salva la moglie Valeria

Ancona: Federico ucciso sul divano dal monossido, si salva la moglie Valeria
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Venerdì 8 Gennaio 2016, 05:59 - Ultimo aggiornamento: 17:14

ANCONA - Un uomo è morto e la moglie è finita in camera iperbarica in gravi condizioni a causa di un'intossicazione da monossido di carbonio.




Teatro della tragedia una villetta tra Candia e la Baraccola, alla periferia di Ancona, dove la coppia abitava insieme ad un cane di grossa taglia, morto anche lui.

Le esalazioni si sono sprigionate, la scorsa notte, a causa del malfunzionamento di una stufa a pellet che alimentava l'impianto di riscaldamento. Federico Volponi, un ingegnere dipendente delle Ferrovie dello Stato, di 38 anni, era riverso senza vita su un divano.

La moglie Valeria Contegiacomo, di 35 anni, era su una sedia, priva di sensi. A dare l'allarme stamane è stato il padre della donna, che aveva un appuntamento con la coppia: ha chiamato il 118 e insieme ai soccorsi sanitari sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri della stazione di Brecce Bianche.

Inutili i tentativi di rianimare il trentottenne, mentre la moglie è stata trasportata nell'ospedale di Torrette in codice rosso e poi trasferita, per i trattamenti specifici, nella struttura privata di Fano "Iperbarica Adriatica". In casa è stato trovato il labrador della coppia, anche lui morto a causa del monossido killer.

La salma di Volponi sarà sottoposta ad un esame autoptico disposto dalla magistratura. I carabinieri hanno posto sotto sequestro la villetta per compiere gli accertamenti necessari a ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.

Ma c'è anche un'altra tragedia nel passato di Valeria Contegiacomo: domenica 9 ottobre 2005 sua sorella Cinzia morì a 13 anni travolta da un Suv, il cui conducente era deceduto al volante per un infarto.

L'automezzo fuori controllo, guidato da Manlio Mingoia, 74 anni, ex cantante lirico e componente del Cda della Fondazione Muse, falciò la ragazzina e una studentessa universitaria di 23 anni, originaria di Melfi (Potenza), Alessandra Bavoso, seminando il terrore a metà mattinata nel centralissimo corso Garibaldi, per poi finire la sua corsa contro un'altra auto che la precedeva, dopo avere abbattuto alcune colonnine e sul lato della strada. Cinzia era da poco uscita dalla chiesa dei Santi Cosma e Damiano, dove si stava preparando per la cresima.

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