Il sindaco Silvetti: «C’è da correre ma la location sarà pronta per il G7 Salute. Nei prossimi mesi si farà un uso a scacchiera del Lazzaretto»

Il sindaco Silvetti: «C’è da correre ma la location sarà pronta per il G7 Salute. Nei prossimi mesi si farà un uso a scacchiera del Lazzaretto»
Il sindaco Silvetti: «C’è da correre ma la location sarà pronta per il G7 Salute. Nei prossimi mesi si farà un uso a scacchiera del Lazzaretto»
di Federica Serfilippi
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 11:47

Sindaco Daniele Silvetti, la Mole è alle prese con il cantiere-fantasma del restauro dei due lati e da ottobre sono iniziati i lavori per restaurare altri spazi, finanziati con i fondi del Pnrr. A tutto ciò si aggiungono le opere per il miglioramento sismico. Un bel groviglio di lavori, insomma. La Mole sarà in grado di ospitare il G7 Salute?

«Per settembre-ottobre 2024 saranno completi alcuni lavori importanti (quelli del Pnrr, ndr) e l’auditorium, scelto per alcune iniziative, sarà a nostra disposizione.

I lavori non inficeranno sulla realizzazione di un evento così importante per la nostra città».

C’è da correre, però, e anche parecchio.

«Certo, ma la situazione, coordinata dall’assessorato ai Lavori Pubblici, è sotto controllo. Per il G7 Salute verrà tra, l’altro, utilizzata solo una porzione di Mole: l’auditorium e alcune sale».

Al di là del G7 Salute, che richiamerà i ministri di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Usa, Canada e Giappone, che tipo di uso avrà la Mole nei prossimi mesi?

«A causa dei lavori ci sarà un utilizzo a scacchiera per gli eventi culturali, in base alla disponibilità degli spazi e dalle sale. Stiamo aspettando che le associazioni culturali formalizzino le loro richieste, con i loro programmi, per vedere come poter organizzare tutto nel migliore dei modi, anche se con spazi ridotti».

E il cortile del tempietto di San Rocco che tipo di eventi ospiterà?

«Confermo che non potranno tenersi iniziative con un grande richiamo di pubblico, ma eventi per poche centinaia di persone».

Quindi i maggiori festival dovranno traslocare.

«Vogliamo puntare, almeno fino a che i cantieri saranno aperti, a una attrattività diffusa, coinvolgendo anche le periferie. C’è poi la location del porto antico: abbiamo visto con il presepe vivente del 26 e del 30 dicembre quanto quell’area si presti per accogliere un numero importante di visitatori».

Qual è il disegno di questa amministrazione per la Mole?

«Al netto che, come abbiamo sempre sostenuto, ci discostiamo dalla visione Mole-centrica per poter far vivere anche tutte le altre parti della città, il lazzaretto rimane uno dei tre contenitori più importanti della città, accanto al Teatro delle Muse e all’anfiteatro romano».

Come valorizzare, allora, il pentagono anconetano?

«La Mole è un unicum nel nostro panorama e per questo merita di ospitare eventi di livello per avere un risalto non solo nazionale, ma anche internazionale. Vanno bene le iniziative delle associazioni, ma deve vivere anche di proposte diverse, un po’ fuori dai soliti confini».

Un esempio?

«Penso a Popsophia, un festival che ha debuttato con successo alla Mole prima di Natale e per cui è stata prevista una seconda data con l’omaggio a Raffaella Carrà».

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