ANCONA Un malore improvviso mentre si trovava alla guida della sua Fiat Panda bianca. Poi è uscito di strada, ha invaso l’altra corsia - da dove fortunatamente non proveniva nessuno in quel momento - ed è piombato in un’area di servizio, finendo per schiantarsi contro una colonnina del rifornimento. Quando sono arrivati i soccorritori, hanno potuto soltanto constatare che era privo di sensi. Il suo cuore non ha più ripreso a battere, nonostante il disperato e prolungato tentativo di rianimarlo.
La ricostruzione
Così è morto, intorno alle 7,30 di ieri mattina, Stefano Saracini: residente a Camerano e dipendente di un supermercato a Loreto, avrebbe compiuto 61 anni a dicembre.
Nel disperato tentativo di arrestare la sua corsa in sicurezza, l’uomo avrebbe quindi individuato una stazione di servizio poco distante e qui ha provato a dirigersi con la sua Panda. Ma ne ha perso il controllo. Sono stati momenti di panico: l’auto prima ha invaso la corsia opposta, poi è salita sull’aiuola del distributore che, come una catapulta, l’ha proiettata contro una colonnina di rifornimento.
Numerose le chiamate giunte al numero unico d’emergenza 112. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, il 118 con l’automedica e un equipaggio della Croce Rossa di Ancona e la polizia. Le condizioni dell’uomo sono apparse sin dai primi istanti disperate. Estratto dall’abitacolo dell’auto, al 60enne è stato praticato il massaggio cardiaco per diversi minuti. Nonostante tutti gli sforzi, però, Saracini è spirato qualche tempo dopo. Secondo i medici intervenuti, il decesso sarebbe stato causato dal malore fatale e non dalle conseguenze dell’incidente.
In particolare, sembra che l’uomo fosse affetto da una patologia cronica, tanto che si sarebbe trovato sulla Statale 16 - in direzione Torrette - proprio per raggiungere l’ospedale regionale per le cure. Classe ‘62, Stefano Saracini era nato ad Ancona ma era da tempo residente a Camerano, era impiegato presso il supermercato Coal di Loreto. Sempre secondo il referto medico, ad uccidere l’uomo è stato proprio il malore intervenuto durante la marcia e non lo schianto successivo contro la stazione di servizio. Il recupero della salma è stato affidato all’impresa funebre Città di Ancona, che ha provveduto a trasportare il corpo presso l’obitorio dell’Inrca.