Grandi navi su Ancona, impasse Garofalo-Silvetti. Msc resta? «Dipende se si farà il molo»

Grandi navi su Ancona, impasse Garofalo-Silvetti. Msc vacilla: «Dipende se si farà il molo»
Grandi navi su Ancona, impasse Garofalo-Silvetti. Msc vacilla: «Dipende se si farà il molo»
di Andrea Maccarone
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:44

ANCONA Grandi navi al Molo Clementino: va in scena il round due. Ieri un nuovo incontro in Comune tra Autorità portuale, amministrazione comunale e Msc crociere. L’impressione, però, è che tutta questa sinfonia non abbia toccato le stesse corde per tutti gli attori intorno al tavolo. Ovvero: l’Autorità portuale va avanti nella produzione dei documenti per l’ottenimento della Via dal Ministero dell’ambiente. Il sindaco Silvetti, invece, il parere l’ha espresso a chiare lettere esattamente un mese fa in consiglio comunale: «Non cambio idea, sono contrario all’opera» aveva affermato. In mezzo la decisione di Msc crociere, che guarda con interesse la realizzazione del terminal al porto antico, se rimanere o lasciare il capoluogo. «Dipende da quello che succederà» si limita a dire Stefania Vago, agente generale Snav e Msc crociere. Lasciando intendere che l’opzione di abbandonare il capoluogo non è affatto scongiurata. «Ma siamo fiduciosi che una soluzione si troverà - aggiunge Vago -. Abbiamo investito molto su questa città». 


L’iter 

A condurre la partita ora è l’Autorità portuale, che dovrà produrre lo Studio ambientale integrato (Sai) a seguito del parere emesso dal Ministero a luglio. «Si tratta di una serie di approfondimenti richiesti - spiega Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità portuale - e di una certa complessità».

Potrebbero volerci mesi per redigere il documento. Una volta consegnato, il Ministero, per legge, ha tempo 90 giorni per produrre la Via (Valutazione di impatto ambientale). Documento che, se rilasciato, darebbe l’ok ad iniziare la progettazione. Altrimenti fine dei discorsi. In tutto potrebbe volerci anche un anno prima di arrivare ad uno dei due scenari. Intanto l’Autorità portuale si prodiga nel far proseguire l’iter. «È un progetto che ho ereditato e che devo portare avanti per dovere istituzionale» chiarisce Garofalo, che sulle perplessità del sindaco prova a smussare: «Questo procedimento - specifica - ha un garante che è il Ministero, il quale valuta ogni dettaglio del progetto». 

Le posizioni 

Vero è che il Ministero, prima di concedere la Via, richiede il rispetto di tutta una serie di standard di impatto ambientale. Ma resta il fatto che il sindaco ha pubblicamente bollato con un “no” l’opera, mentre l’Autorità portuale, come previsto dal piano regolatore del porto, ha il dovere di proseguire. Silvetti si è limitato ad ascoltare, ieri, gli altri relatori attorno al tavolo. Il presidente Garofalo tiene a sottolineare il ruolo del Ministero «dove il progetto viene valutato da degli specialisti - puntualizza -, una garanzia importante per il Comune per chi chiede massima attenzione». Il riferimento a Silvetti non è neanche troppo implicito. In tutto ciò l’uomo del sindaco al porto, Giacomo Bugaro (membro del Comitato di gestione del porto) si mantiene abbottonato. Le uniche parole in merito: «Sono fiducioso». Resta da capire, però, che fine farà la parola data dal sindaco alla cittadinanza. 

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