Shopping alla fiera di San Ciriaco
Sospesi due autisti di scuolabus

Shopping alla fiera di San Ciriaco Sospesi due autisti di scuolabus
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Venerdì 3 Marzo 2017, 07:35
ANCONA - Toglietemi tutto, ma non un giro tra le bancarelle della Fiera di San Ciriaco. Deve averla pensata così l’autista del Comune che un bel giorno di inizio maggio, parcheggiato il suo scuolabus, se ne era andato a fare una passeggiata al Viale per qualche acquisto. È uno dei casi di presunto assenteismo scoperti da un’indagine della sezione di polizia giudiziaria della Municipale, ormai quasi giunta al capolinea, che ha monitorato i comportamenti di una decina di autisti di scuolabus. I casi più gravi, un paio, sono all’attenzione della procura della Repubblica, che ipotizza i reati di truffa ai danni dello Stato e violazione della legge Brunetta. Appena ricevuta la relazione finale della polizia giudiziaria, il pm notificherà gli avvisi di chiusura indagini agli autisti.

Secondo accuse che dovranno ancora essere provate nelle opportune sedi giudiziarie, i due conducenti di scuolabus avrebbero approfittato di pause di lavoro per dedicarsi al giardinaggio o fare acquisti tra un trasporto scolastico e l’altro, anziché dedicarsi alle mansioni previste dal contratto negli intervalli, come ad esempio la manutenzione degli scuolabus. Per loro il Comune di Ancona ha sospeso il procedimento disciplinare, in attesa delle conclusioni della Procura, mentre per altri tre autisti, accusati di strappi alle regole di rilevanza disciplinare ma non penale, come ad esempio la scappatella alla fiera di San Ciriaco, nei giorni scorsi sono scattate le sanzioni al termine del “processino” interno all’amministrazione civica.

Due sono stati sospesi (uno per 30 giorni, un altro per 11) mentre un terzo, a cui venivano contestate poche assenze sporadiche, se l’è cavata con un richiamo verbale, la più blanda delle sanzioni disciplinari. Per altri cinque autisti invece l’Ufficio procedimenti disciplinari del Comune non ha rilevato condotte censurabili e la loro posizione è stata archiviata senza punizioni. L’inchiesta era partita dopo una serie di controlli scattati a Palazzo del Popolo con verifiche a campione, incrociando le presenze registrate dai dispositivi marcatempo e quelle effettive sui luoghi di lavoro.
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