Ancona, gli operatori ora ci credono: «Dateci davvero gli eventi e noi apriamo la domenica»

Gli operatori ora ci credono: «Dateci davvero gli eventi e noi apriamo la domenica»
Gli operatori ora ci credono: «Dateci davvero gli eventi e noi apriamo la domenica»
di Antonio Pio Guerra
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Martedì 5 Settembre 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 07:28

ANCONA  - Adesso bisogna cominciare a fare sul serio. Neanche il tempo di smaltire la sbornia della due giorni di Festa del mare, che i commercianti del centro storico già guardano al domani. E lo fanno con la voglia di costruire un nuovo corso turistico per la città dorica, a quattro mani con l’Amministrazione.

Perché Ancona e la sua gente hanno dimostrato di saper reagire positivamente agli stimoli, ammesso che questi ci siano. «È andata benissimo» esordisce laconico Flavio Zoppi, titolare del bar Alla tazza d’oro, quando gli chiediamo un primo bilancio del fine settimana di celebrazioni.

Che poi è lo stesso commento di Simone Boari, proprietario di Rosa Cremeria & Food. 


I riscontri positivi


Insomma, un weekend indimenticabile durante il quale corso Garibaldi e dintorni sono tornati a popolarsi fino a tarda notte come non succedeva da tempo. La speranza degli operatori, però, è che questo sia soltanto l’inizio. «Non bastano eventi spot per far rinascere il centro» incalza Boari. È ora, infatti, che arriva il difficile. 


La prospettiva 


Il sindaco Daniele Silvetti aveva assicurato ieri che le iniziative non si sarebbero limitate alla Festa del mare, preannunciando iniziative no stop, dal ritorno della Notte bianca e poi l’arrivo di un big per il concertone di Capodanno. Ma senza correre troppo con la fantasia, «basterebbero anche piccoli eventi, come esibizioni di artisti di strada o della musica» fa notare il titolare di Rosa. A beneficiarne sarebbe prima di tutto l’immagine della città e del suo centro, che finalmente tornerebbe a popolarsi in pianta stabile. Anche di attività commerciali e soprattutto nei weekend, dove ora fin troppe saracinesche rimangono abbassate. Parliamo di bar e ristoranti, come Alla tazza d’oro di Zoppi. «Noi di domenica siamo chiusi ma se si cominciassero a proporre iniziative fatte bene, potremmo cominciare a pensare ad una turnazione diversa» promette il titolare. Servizi ma non solo, visto che di domenica a restare chiusi sono pure tanti negozi d’abbigliamento.

«Noi saremmo disponibili» ci risponde Giorgio Pavani, boutique Marineria, quando gli prospettiamo l’idea di restare aperti anche di domenica. «A patto che gli eventi siano diluiti nel tempo e non si accavallino, come è successo con la Festa del mare e AdMed» continua. Perché ad Ancona succede anche questo: mesi di calma piatta e poi giorni di delirio.

«Se ci fosse una città con un elevato giro di pubblico, potremmo pensare di restare aperti» conferma Toni Tanfani, proprietario della boutique Gisa. Quindi Pavani conferma che non serve la band di successo per fare i numeri: «Guardi cos’è successo: è bastato mettere dei festoni che la gente ha cominciato a farsi i selfie in corso Garibaldi». «Ma non bisogna aver paura di organizzare grandi eventi perché poi la gente ci viene. Ancona se li merita» chiosa Tanfani. Spezzare la monotonia, è questa la chiave del successo secondo gli imprenditori del centro.

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