Dall’Assam ai vecchi cinema: Ancona, ecco la geografia dell’abbandono

Dall’Assam ai vecchi cinema: Ancona, ecco la geografia dell’abbandono
Dall’Assam ai vecchi cinema: Ancona, ecco la geografia dell’abbandono
di Martina Marinangeli
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Domenica 15 Ottobre 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 15:40

ANCONA -  Una voragine ampia 180mila metri quadri. La stessa superficie di 25 campi da calcio. Un buco nero che rischia di trasformare Ancona in una città fantasma. È l’area dorica coperta di immobili fatiscenti, inghiottiti dal degrado e nel mirino dei vandali. Cicatrici su un capoluogo che da tempo combatte la sua battaglia contro il degrado, uscendone fin qui sconfitto. Gli edifici abbandonati che costellano la città sono 36 in tutto, di cui 13 di proprietà del Comune. Per alcuni si è aperta la strada per rinascere a nuova vita. Altri, invece, restano lì come un pugno in un occhio a deturpare lo skyline cittadino.

 

Regione e sanità


A partire dai palazzi di proprietà della Regione, che ci ha messo del suo per ampliare la geografia horror della città, dimenticandosi per troppo tempo, ad esempio, di un edificio storico di pregio come quello dell’ex Mutilato in corso Stamira.

Gioiello di architettura fascista nel cuore della città, è abbandonato all’incuria da quando il Consiglio regionale si è trasferito a Palazzo delle Marche oltre un decennio fa. Dopo lo stop al trasferimento degli uffici dell’Asur, Palazzo Raffaello aveva valutato l’idea di farne un polo culturale. Ma siamo ancora ai “vorrei”. A luglio, intanto, ha deliberato la partecipazione al bando del Ministero dei Trasporti per ottenere fondi da oltre 3 milioni di euro per l’efficientamento energetico dell’immobile. E con il Piano triennale dei Lavori pubblici la Regione ha stanziato 1 milione per il miglioramento energetico.

Stralci del più ampio progetto di riqualifica di un edificio ancora in cerca d’autore. Ben più nebulosa la situazione dell’ex Assam a Posatora, covo di sbandati e discarica a cielo aperto: è in vendita, nessuno la vuole, il minimo dell’offerta privata è di 900.830 euro. E intanto la Regione dovrà sborsare 1,6 milioni per liberarla dall’amianto. Un capitolo a parte meritano le strutture sanitarie fantasma. Come l’ex cardiologico Lancisi: 7mila mq di vuoto che l’Azienda ospedaliero universitaria di Torrette non è riuscita a scrollarsi di dosso nemmeno dopo 3 aste andate deserte. E al quarto tentativo, il prezzo è sceso a 2,4 milioni. Il Tambroni, invece, ha segnato una delle pagine più vergognose della sanità marchigiana: inaugurato nel 2005, il pensionato da 5.700 mq a Posatora non è mai entrato un funzione per problemi di costruzione. Dopo 18 anni di abbandono, non solo non c’è un colpevole (tutti assolti nel processo) ma nemmeno uno straccio di progetto di recupero.


New deal al palo


Seguendo la lunga scia di degrado, si arriva agli immobili di proprietà comunale lasciati per tempo immemore all’incuria e ancora senza la speranza di un nuovo corso. Come l’ex convento San Francesco, solo per fare un esempio: all’inizio degli anni 2000 era stato elaborato un progetto di recupero allora stimato in 13 milioni di euro. Ma poi non se ne è più parlato e oggi non rientra tra le priorità dell’amministrazione, non potendo contare su un canale di finanziamento già definito. Dulcis in fundo: il capitolo privati, che hanno contribuito a scavare la voragine. Come nel caso dei cinema abbandonati: cinque ad Ancona, forse un record. Per 3 volte si è tentato di vendere l’ex Coppi, mentre per l’ex cinema Enel di via San Martino siamo alla settima asta. Decisamente non un bel biglietto da visita per il capoluogo di regione.

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