ANCONA - Vent’anni di degrado, di vuoto che lo alimenta. Per strappare l’ex Lancisi al suo destino di struttura-fantasma non sono state sufficienti tre aste, andate tutte deserte. Si ritenta. Un nuovo bando uscirà entro la fine del mese, il quarto, con una base di partenza di 1,85 milioni di euro che fanno dimenticare i 2,7 del primo tentativo. In terza battuta si scivolò a 2,35 milioni. Ancora giù, in un procedere al ribasso, determinato dalla mossa targata Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche, proprietaria dell’immobile: sull’ennesimo fallimento, i suoi vertici avevano richiesto all’Agenzia del Territorio di rivedere la stima di quell’ex cittadella sanitaria di via Baccarani, che un tempo ospitava il cardiologico. L’ultima relazione risaliva a tre anni prima, aveva perso la sua efficacia giuridica.
Il percorso
Vendere, innanzitutto.
Il nodo
La ferita aperta, da vent’anni, nel quartiere dorico di Borgo Rodi rimanda ai 6.500 metri quadrati dell’ex cardiologico. Una lacerazione mai rimarginata nonostante non pesassero più i limiti della destinazione urbanistica. Per ridare vigore a quell’area logorata, nel 2014 era stato implementato l’elenco delle possibilità: abitazioni, uso commerciale, studi privati, sedi istituzionali e amministrative, attrezzature socio-sanitarie o culturali. Non erano esclusi parcheggi, commercio al dettaglio, scuole dell’obbligo e strutture religiose. Un’inezia. Quella variante non era stata sufficiente a far superare lo stallo che iniziò nel 2003, quando il vecchio cardiologico lasciò il quartiere per riorganizzarsi a Torrette. Ora si rilancia, ma senza contemplare l'ipotesi d’un supermercato o d’un centro commerciale che avrebbe potuto alzare quotazioni e appeal dell’affare. E cancellare vent’anni di degrado, di vuoto che lo alimenta.