Conerobus, profondo rosso: «Adesso il cambio al vertice e poi l’aumento di capitale»

Maxi buco da 4,5 milioni di euro. Andreani, Uil: «In discussione la leadership» Serrani, Fit Cisl: «Fatte consulenze da 90 mila euro per pedinare i dipendenti»

Conerobus, profondo rosso: Adesso il cambio al vertice e poi l’aumento di capitale»
Conerobus, profondo rosso: Adesso il cambio al vertice e poi l’aumento di capitale»
di Andrea Maccarone
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Lunedì 26 Giugno 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 15:08

ANCONA - Sos Conerobus. La municipalizzata di trasporto pubblico locale su gomma è in rianimazione. Il referto parla chiaro: un buco da 4,5 milioni di euro. Per salvarla sono solo due le manovre da effettuare: «Ricapitalizzare e un cambio di leadership al vertice» suggerisce Giorgio Andreani, oggi nella segreteria regionale di Uil Marche e per 15 anni in Uil Trasporti. «Porremo la questione al sindaco Daniele Silvetti - incalza Augusto Serrani, segretario regionale di Fit Cisl -, la domanda è una soltanto: ricapitalizzare l’azienda, sì o no?».


Il confronto 


Stamattina alle 11 è previsto, infatti, un incontro tra il sindaco, l’assessore alla Mobilità Giovanni Zinni, e i referenti delle tre sigle sindacali. «Auspichiamo un dialogo costruttivo per soluzioni condivise nel bene e nell’interesse dei lavoratori» dichiara Luca Polenta, segretario regionale Filt Cgil Marche.

Silvetti ha già fatto sapere che dopo il meeting con i sindacati incontrerà anche il presidente di Conerobus, Muzio Papaveri, con cui scenderà nel dettaglio del bilancio e delle scelte fatte nell’arco del suo mandato. Sotto la lente d’ingrandimento dei sindacati, infatti, sono entrate le consulenze affidate, nel corso degli anni, ad alcune società esterne. 


Le spese 


A far maturare uno sbilancio di oltre 4 milioni non solo il Covid e il caro carburante, ma anche una serie di scelte incomprensibili per i sindacati. Tipo «le investigazioni effettuate da parte di un’apposita agenzia privata, incaricata da Conerobus, ai danni di alcuni dipendenti per scoprire se effettuassero il doppio lavoro - racconta Serrani -. In un solo anno, per questo tipo di consulenza, sono stati spesi circa 90mila euro». Non un caso isolato, ma una strategia reiterata. «Ogni tot tempo scattavano questi controlli» prosegue il segretario regionale di Fit Cisl. Una goccia in mezzo al mare? Probabile. «Ma quella somma era sufficiente per dare i famosi 200euro di bonus carburante che tutte le aziende di tpl delle Marche hanno riconosciuto ai dipendenti tranne Conerobus» ribadisce Serrani. 


La cura 


Dai sindacati arrivano proposte per cercare di arginare l’emorragia. «Va fatta una politica ad hoc rispetto all’evasione tariffaria dei ticket - afferma Andreani - bisogna recuperare tutti quei proventi che vengono dalla bigliettazione». Di conseguenza «serve una politica aziendale forte per riportare le persone nei mezzi - anticipa Polenta - e un’interlocuzione costante con le Ferrovie dello Stato per collegare la tratta adriatica con il servizio urbano ed extraurbano».

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