Ancona, c'è la metro, ma non la prende quasi nessuno: i fan di Tiziano Ferro in trappola sull'Asse

Ancona, c'è la metro, ma non la prende quasi nessuno: i fan di Tiziano Ferro in trappola sull'Asse
Ancona, c'è la metro, ma non la prende quasi nessuno: i fan di Tiziano Ferro in trappola sull'Asse
di Antonio Pio Guerra
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Lunedì 10 Luglio 2023, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 12:11

ANCONA - Praticamente un quarto della popolazione di Ancona. Sono i 26mila che sabato sera hanno affollato il Del Conero in occasione del concerto di Tiziano Ferro. Due ore di musica e divertimento, finite le quali, però, di concerto ne è iniziato un altro. Un valzer frenetico di automobili, motociclette ed autobus, con la direzione d’orchestra affidata alla polizia municipale ed i fiati sostituiti dai clacson nervosi e dai motori che rimbombavano nel silenzio della notte.

 

Ground zero coincide con le coordinate del Del Conero, dove alle 23,40 circa si sono spenti i riflettori del palco ed i cancelli sono stati aperti. In pochi minuti, quei 26mila che prima saltavano sugli spalti, hanno cominciato a riversarsi all’esterno. Le possibili vie di fuga erano molteplici. C’era la metropolitana di superficie, ad esempio.

In occasione dello show del cantautore romano, infatti, la stazione Stadio della ferrovia è stata riaperta e un treno gratuito vi si è fatto trovare già una decina di minuti dopo la fine dello spettacolo. I posti a disposizione? Mille. Abbandonato il Del Conero qualche minuto prima dell’ultima canzone e attraversando la Cameranense a piedi - chiusa da un imponente dispositivo di sicurezza che si estende fino all’imbocco dell’asse delle Tavernelle - si sentiva ancora la voce di Tiziano Ferro che intonava uno dei suoi successi: “Lo stadio”. 

I binari snobbati

Davanti alla fermata ferroviaria, gli addetti alla sicurezza tenevano l’ingresso transennato in attesa dell’arrivo del treno. Intanto alle 23,40 le ultime note dal palco del Del Conero. Un primo flusso, costante, di persone si dirigeva verso i binari ancora vuoti. Poi, però, hanno tagliato per il sottopassaggio. E non andavano sul binario opposto, come ci avrebbero spiegato gli addetti. Ma raggiungevano i parcheggi in via Varano. Il treno è arrivato addirittura in anticipo di 5 minuti: alle 23,50. Le transenne venivano rimosse, ma non è entrato nessuno. A mezzanotte non sono più di 50 quelli che hanno già preso posto. E non saranno più di 200 quelli che lo faranno fino alla partenza, intorno a mezzanotte e mezzo. Peccato, bruciata una chance per non perdere tempo e pazienza sulle strade intasate. Più affollate le navette: tre le linee - anche queste gratuite - predisposte per aiutare gli spettatori a raggiungere le loro auto. Di vetture ce ne erano tante: 15mila i posti a disposizione, dislocati tra parcheggi pubblici e privati e perfino sui bordi delle strade, come in via Varano all’altezza della zona Angeli. Lì, già alle sei del pomeriggio la fila di auto parcheggiate arrivava a metà salita. Piene anche l’area sosta del multisala di via Totti (già alle 20), così come quelle di via Ruggeri e Tavernelle. 

I bus navetta 

A disposizione gli autobus, utilizzati da molti: hanno viaggiato in gruppi e pieni per buona parte. Nonostante ciò, in tanti hanno preferito muoversi a piedi. Alcuni sono stati obbligati: verso via Albertini ed il centro commerciale Gross, ad esempio, non c’erano linee. Altri l’hanno fatto per risparmiare tempo, Per arrivare non ci sono stati problemi. Per motivi di sicurezza, un marciapiede è stato predisposto lungo tutta la Cameranense fino alla galleria ferroviaria di Varano. Anche grazie allo scaglionamento, di traffico nell’area se n’è visto poco. Da segnalare qualche rallentamento all’altezza del cimitero di Tavernelle, probabilmente dovuto ai semafori lasciati spenti. Al vero caos si è assistito intorno all’una di notte, qualche chilometro più avanti. Indirizzati verso Ancona Sud come primo casello utile per raggiungere l’autostrada, gli automobilisti si sono ammassati lungo l’asse nord sud, originando una coda capace di partire all’altezza del Comando regionale della Guardia di Finanza e di finire soltanto ai caselli dell’A14. 

I tempi lumaca

Per percorrere quei quattro chilometri - in cui il limite di velocità è normalmente di 90 all’ora - passavano anche 40 minuti. Molto di più ci hanno messo quelli che dovevano imboccare l’autostrada e che hanno proseguito l’attesa invece di svoltare alla rotatoria verso il cantiere del nuovo Inrca. Simili ingorghi sono stati segnalati anche all’altezza della Variante di Torrette, quindi in direzione Ancona Nord. Nella zona adiacente al Del Conero il deflusso è stato molto rapido e già a mezzanotte e venti l’area era sgombra. Poi si sarebbe scatenato il caos in strada. Morale della notte post concerto di Tiziano Ferro: in treno è più facile. L’utilizzo della metropolitana di superficie consente di decongestionare il traffico delle auto, e risparmiare smog , tempo e pazienza.

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