Promotore finanziario scomparso
Ii clienti temono per i loro risparmi

Promotore finanziario scomparso Ii clienti temono per i loro risparmi
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 4 Ottobre 2016, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 09:44
ANCONA - Un promotore finanziario non rientra a casa da una settimana. Lo cerca la moglie, che ha presentato una denuncia di scomparsa. Aspettano sue notizie i clienti, preoccupati dei loro investimenti. Sono sulle sue tracce anche i carabinieri, magari solo per avere chiarimenti, dopo che uno dei concittadini che gli avevano affidato cospicui risparmi ha presentato una denuncia “cautelativa”, temendo che i suoi 50 mila euro siano stati bruciati da qualche impiego azzardato.

Succede in un piccolo comune della cintura anconetana, dove l’allarme è scattato martedì mattina, quando una donna si è presentata in caserma preoccupatissima per le sorti del marito. «Ieri sera non è tornato a casa per cena, l’ho cercato al telefonino per tutta la notte ma non risponde». Si è pensato al peggio fino a ieri mattina, temendo anche un suicidio, magari per la vergogna di investimenti sbagliati e per il dispiacere dato a tanti amici. Poi un avvistamento fatto ad Ancona, dove ieri il promoter è stato notato mentre saliva sulla sua auto vicino alla stazione, ha scongiurato il peggio. Intanto però la clientela è in fibrillazione.

Da quando le voci di paese hanno fatto rimbalzare ai quattro angoli del borgo la notizia della scomparsa, decine di risparmiatori, alcuni piccoli, altri decisamente più robusti, temono che i loro fondi siano svaporati, magari in qualche investimento troppo arrischiato. Inutile chiamare lo studio di consulenza per investimenti, dove anche ieri rispondeva la moglie con la voce di chi la notte dorme poco per la preoccupazione. «Mio marito non c’è, arrivederci», chiude subito il discorso. Squilla a vuoto da giorni, quando non è del tutto spento, il cellulare del promotore finanziario. Il suo numero ce l’hanno tutti, in paese, dove il broker laureato drena da più di vent’anni i risparmi di clienti fidati, tra cui anche molti amici d’infanzia e conoscenti, facendoli fruttare anche bene, se è vero che il parco clienti del promotore nel tempo s’era allargato parecchio, con un giro d’affari di diversi milioni. S’era guadagnato così tanta fiducia, nel rapporto con la clientela, che molti gli davano soldi a occhi chiusi, a volte pare con assegni a lui intestati.
Incassavano interessi e rendimenti e lasciavano carta bianca al promoter per nuovi investimenti. «Gli consegnavo i soldi e ci pensava lui, neanche sapevo se li investisse in azioni, obbligazioni, fondi o valute - dice uno di quelli che adesso stanno con il fiato sospeso -. Ha sempre ripagato la mia fiducia con buoni rendimenti e pagamenti puntuali».

Ma dal marzo scorso l’immagine del promotore serio e affidabile s’era decisamente appannata. A un grosso cliente, che gli aveva affidato due milioni e mezzo da investire, avrebbe mostrato un prospetto excell che annotava rendimenti per 40 mila euro in un anno. Al cliente erano parsi troppi, in un mercato non certo generoso, così aveva chiamato la società di riferimento scoprendo che il dato era stato “gonfiato” dal borker. L’albo dei promotori finanziari l’aveva sospeso per tre mesi e la banca con cui lavorava l’aveva “giubilato”. Aveva tentato di continuare in proprio, allo scadere della sospensione, ma i clienti s’erano messi in guardia. Da metà della scorsa settimana, quando le chiacchiere di paese hanno trovato conferme e il consulente non si trovava più - né in ufficio, né a casa né al telefono - s’è diffusa la sindrome del risparmiatore beffato. Magari prematura, perché nessuno può dare per scontato che il promoter abbia trascinato i suoi clienti in pessimi affari o peggio ancora sia scappato con la cassa. Forse s’è allontanato per motivi personali, ha bisogno di riflettere, aspetta che la ruota del mercato finanziario giri per il verso giusto per tranquillizzare tutti, compresi i molti amici d’infanzia che gli avevano messo in mano i risparmi di tanti anni di lavoro.

Per qualche giorno, però, c’è stato davvero di che preoccuparsi. Il promotore, sui sessant’anni, non s’era più fatto vivo e non rispondeva al cellulare. Fino a ieri mattina, quando è arrivata una segnalazione, ritenuta del tutto affidabile, della sua presenza ad Ancona. Nel frattempo diversi clienti hanno chiesto informazioni su come cautelarsi, ma uno solo finora ha formalizzato una querela ai carabinieri, chiedendo di verificare se ai suoi danni si sia consumata una truffa da 50 mila euro, il suo gruzzolo consegnato al promotore.
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