L’Aida allo Sferisterio
come 93 anni fa

L’Aida allo Sferisterio come 93 anni fa
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Giovedì 17 Luglio 2014, 22:14 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 12:11
MACERATA - "Aida" di Verdi torna questa sera allo Sferisterio di Macerata per celebrare le nozze d'oro con la lirica. "Aida" la prima opera ad essere stata rappresentata in questa Arena, nel lontano 1921 e peraltro come esperienza isolata (la continuit delle stagioni parte moltissimo tempo dopo, dal 1967), avendo allora come protagonista quella Francisca Conti Solari, bel soprano di voce e di aspetto, che proprio nel capoluogo maceratese trovò la sua dolce metà, il conte Pieralberto Conti, appunto, il mecenate-organizzatore della prima stagione legata al melodramma.



Il "deus ex machina" alla regia della proposta verdiana "en plein ciel" all'arena di Macerata è lo stesso direttore artistico Francesco Micheli, dal quale ci aspettiamo stasera di vedere accolta e risolta al meglio sulla scena la ricorrente "provocazione di una lunghissima striscia orizzontale che permette di creare ciò che si vuole sotto un tetto di stelle": l'azzeccata parafrasi esplicativa di un singolare quanto attraente spazio di palcoscenico che sarà trasformato in una evoluzione cibernetica. Micheli del resto sa bene che le esigenze della spettacolarità, la coreografia del grandioso che si esalta nella scena del trionfo, il linguaggio magniloquente delle masse guerresche, dei cortei regali e delle lunghe teorie dei sacerdoti, ovvero tutto ciò che una classica esecuzione areniana porta ad esaltare, deve convivere con l'intima poesia dei sentimenti dei protagonisti, i cui solistici moti dell'animo vibrano in sintonia con una musica di rara finezza, i cui effetti acustici hanno il profumo di una lontananza dai riverberi esotici, all'occorrenza immersa nella magia di un notturno lunare.



I motivi conduttori dell'opera, oltre all'elemento orientaleggiante, rinviano a stati d'animo anche corali, come la "religiosità" cupa e oppressiva della casta sacerdotale, ma soprattutto riferiti ai singoli: l'amore indefettibile di Aida, il "sospetto" di Amneris. C'è allo Sferisterio per le due eroine dell'opera una coppia di valorose cantanti: Fiorenza Cedolins (Aida) e Sonia Ganassi (Amneris). Radamès è affidato al giovane tenore spagnolo Sergio Escobar. Dirige Julia Jones, la prima delle tre donne alla guida dell'orchestra, la Filarmonica Marchigiana (con il Coro "Bellini").
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