Mattarella ad Ascoli
da ministro della Difesa

Mattarella ad Ascoli
Mattarella ad Ascoli
di Mario Paci
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Domenica 1 Febbraio 2015, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 05:24

ASCOLI - La presenza nel Piceno del neo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, coincide con una data storica per la città di Ascoli: sabato 27 gennaio 2001. In quel giorno, infatti, alle 10,55 in punto, l'urlo di 273 donne soldato che giurarono fedeltà alla patria segnò un momento indelebile per le Cento Torri.

Tra le prime in Italia a insorgere contro i nazifascisti, Ascoli fu la prima città ad addestrare militari professioniste.

A quella solenne cerimonia, che assomigliava più a una festa, con tremila persone in piazza del Popolo partecipò il ministro della Difesa, Sergio Mattarella, che proprio dal Salotto cittadino annunciò la volontà di abolire la leva obbligatoria, impegno che il governo mantenne con una legge che cancellò la naja.

"Il vostro giuramento - disse Mattarella in quella occasione - è un momento di crescita e di maturazione del carattere della vostra personalità come donne e come soldati. Rappresenta un evento importante, forse ancora più significativo di quello prestato dalle allieve delle varie accademie ufficiali. Siete infatti voi, giovani volontarie di truppa, con i vostri colleghi volontari a costituire l'ossatura portante delle forze armate di domani. Voi, prime donne soldato d'Italia, siete la testimonianza visibile di quanto sia diffusa l'attenzione dei giovani verso il mondo militare". "Quando presentammo la legge - proseguì Valdo Spini, presidente della Commissione Difesa della Camera che gli era al fianco - si disse che era per mascotte. Queste ragazze hanno dimostrato ad Ascoli interesse e serietà".

La visita del segretario di Stato ad Ascoli fu contraddistinta anche da un retroscena. Il ministro, infatti, giunse in netto ritardo alla cerimonia, con le truppe già schierate, i vertici delle forze armate in prima fila e con il sindaco Piero Celani in imbarazzo. Quando il ministro fece ingresso in piazza del Popolo partì qualche fischio. Mattarella spense subito la polemica con il suo modo garbato e si giustificò: "Ho fatto ritardo - disse - per il mio precario stato di salute" omettendo però di aggiungere che la notte precedente era stato molto male e nonostante i consigli dei suoi collaboratori a declinare l'invito volle partire da Roma stringendo i denti per non mancare lo storico avvenimento ascolano. Inoltre c’era stato anche un incidente tra gli imprevisti. Era un momento molto delicato per l'esercito italiano finito nell’occhio del ciclone per la polemica scoppiata sulle patologie provocate dall'uranio impoverito che avevano coinvolto alcuni soldati italiani impegnati nella missione nei Balcani. E proprio da Ascoli il ministro della Difesa respinse con durezza le accuse sostenendo che "è stata l'Italia la prima a sollevare il problema del munizionamento e per questo ho chiesto alla Nato una migliore comunicazione fra gli alleati". Insomma la miccia era stata accesa a Bruxelles...

Quella giornata storica per la città di Ascoli la ricorda molto bene anche l'ex sindaco Piero Celani: "La visita del ministro Mattarella per me fu un motivo di grande orgoglio per il primo giuramento delle donne soldato. Era dai tempi della scuola allievi ufficiali che la città di Ascoli non assurgeva alla ribalta nazionale per quanto concerne le forze armate. Il ministro assistette fino alla fine al giuramento e si compiacque per la sfilata del corteo della Quintana". A fare gli onori di casa anche il senatore Gianni Ferrante. Oggi che l'illustre ospite Sergio Mattarella è diventato Capo dello Stato, Ascoli spera di poterlo riabbracciare. L'ultima visita di un presidente della Repubblica nel Piceno risale al 25 aprile 2003 quando Carlo Azeglio Ciampi insignì la città di Ascoli della Medaglia d'Oro al valore militare per la lotta partigiana.

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