Il ministro Lorenzin nelle Marche
Dal Salesi, all'Inrca, al caso Stamina

Il ministro Lorenzin nelle Marche Dal Salesi, all'Inrca, al caso Stamina
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Sabato 10 Maggio 2014, 22:09 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 15:41
ANCONA – Visita del ministro alla Salute Beatrice Lorenzin nelle Marche. Le principali tappe a Senigallia per constatare i danni dell’alluvione, ad Ancona dove si recata all’Inrca e a Fano.

A Senigallia: il governo farà presto

“Il nostro governo è una squadra, e la presenza a Senigallia tanto del presidente del Consiglio che dei miei colleghi all'Ambiente e all'Agricoltura dimostra la volontà di gestire le emergenze con la massima attenzione e con modalità diverse rispetto al passato». Lo ha detto Lorenzin in visita a Senigallia. Prima di fare un sopralluogo presso l'Ospedale e presso la struttura sanitaria convenzionata di Villa Silvia, accompagnata dal sindaco Maurizio Mangialardi e dal prefetto di Ancona Alfonso Pironti, Lorenzin ha fatto tappa in Municipio, e si è complimentata per l'efficacia degli interventi di soccorso alla

popolazione e per il contributo fornito dall'ospedale.

“Solo una settimana fa avevamo metà città con due metri d'acqua nelle strade e nelle case” ha ricordato il sindaco. “Oggi, dopo sette giorni di lavoro 24 ore su 24, abbiamo quasi ripulito tutto. Entro il 13 maggio completeremo il censimento dei danni che invieremo alla Regione Marche per la richiesta della dichiarazione d'emergenza da parte del Governo. Al governo nazionale chiediamo risposte veloci perchè siamo la prima città turistica della regione e non possiamo attendere settembre per ricevere misure concrete”.

Secondo Mangialardi “il Governo ha una grande opportunità: dimostrare proprio a partire dalla vicenda di Senigallia che è possibile gestire un'emergenza in tempi diversi da quelli che si sono registrati nel recente passato. Potremmo diventare un esempio di buon governo”. Per quanto riguarda i danni subiti dalle nostre strutture sanitarie - ha concluso il sindaco- sottoponiamo all'attenzione del ministro i danni patiti dal deposito farmaceutico dell'ospedale e l'attività della struttura sanitaria convenzionata Villa Silvia, completamente compromessa”.



Appello del responsabile di Villa Silvia

Danni per 5 milioni: “non fateci morire”

Ammontano a circa 5 milioni di euro i danni provocati dall'esondazione di una settimana fa alla casa di cura Villa Silvia, a Senigallia. Una situazione che Vicenzo Aliotta, responsabile della struttura e fondatore del Centro San Nicola, ha rappresentato al ministro. “Non fateci morire - l'appello di Aliotta al ministro -, abbiamo bisogno quanto prima di un aiuto concreto in termini economici per sopravvivere”. A rischio circa 100 posti di lavoro. Questa mattina, intanto, ad Arcevia, è stata inaugurata la Scuola in counseling transpersonale 'Damiano Corrias', che fa capo alla capogruppo Villa Silvia, volta a formare figure professionali in grado di aiutare le persone con patologie da dipendenza.



L’incontro con gli anziani ricoverati all’Inrca

Il ministro ha visitato il polo geriatrico dell'Inrca di Ancona, trattenendosi a lungo con i pazienti ricoverati e regalando a ognuno parole di conforto e di speranza. “Lei quanti anni ha?” ha domandato il ministro a uno dei degenti, 88enne.

“Io ho una nonna che ha 92 anni e anche lei è bella tosta” è stato il simpatico siparietto con l'uomo che sarà dimesso domani.



Al via le prime attività per il cantiere del nuovo Inrca

La posa della prima pietra a giugno. Ma già dalla prossima settimana il cantiere si animerà. Poi poco più di due anni di lavori per il nuovo ospedale delle Marche e dell’Italia, perché si parla del futuro Inrca, dell’ospedale dell’area metropolitana a Sud di Ancona ma anche di Italia longeva. Il governatore Gian Mario Spacca riserva l’annuncio per il giorno di visita del ministro Lorenzin all’Inrca, nella sede della Montagnola.



Lorenzin: la politica non scelga direttori e primari

“Il potere della politica è nel dare le linee di indirizzo, non nello scegliere i direttori generali e i primari. A chi mi chiede perchè non faccio le nomine che mi competono, rispondo che sono in crisi. E lo sarei anche se fossi un medico. Finchè la politica interviene nella scelta dei singoli, non metteremo ordine in questo Paese”, ha affermato il ministro nel corso di un convegno che si è tenuto nell'auditorium dell'Inrca di Ancona.



Lorenzin: se mio figlio fumasse cannabis sarei preoccupata

“Se avessi un figlio che fuma cannabis sarei molto preoccupata e cercherei di intervenire in diversi modi: proibendogli di fumarla, cercando di farlo ragionare, spiegandogli quanto gli fa male fumare cannabis e quali sono gli sviluppi sulla sua personalità. Poi cercherei di capire anche le motivazioni, cioè perchè un ragazzo si fa abbindolare o affascinare dalle sostanze stupefacenti”. “Ogni sostanza - ha aggiunto - ha la sua specificità. Dire che tutti gli effetti sono uguali è una cosa che scientificamente non sta nè in cielo, nè in terra. Le sostanze sono diverse tra loro, ma questo non giustifica l'uso di una sostanza rispetto ad un'altra. Drogarsi fa male. Dare un messaggio diverso agli adolescenti - ha concluso Lorenzin - è mettere a rischio la loro salute e lo sviluppo futuro della loro intelligenza emozionale”.



Salesi? Sì al trasferimento ma quando si è pronti

“Il trasferimento del Salesi? Ne parlerò sabato, ma una cosa la posso dire. In linea di massima ritengo che le strutture ospedaliere debbano essere chiuse o accorpate quando siamo già pronti per la fase successiva. Questo vale per tutta l'Italia”.



Stamina, il ministro incontra i genitori di un bimbo malato

Lorenzin ha incontrato questo pomeriggio a Fano i genitori del piccolo Federico, 4 anni, affetto da sclerosi multipla, che si è visto sospendere il trattamento con il metodo Stamina. Al termine del suo intervento pubblico, Lorenzin ha accettato di incontrarli privatamente. “Abbiamo chiesto al ministro - hanno riferito i genitori del bambino - innanzitutto il rispetto degli altri poteri dello Stato e quindi il rispetto delle leggi e delle ordinanze emesse dai giudici, perchè non si possono lasciare abbandonati così questi bambini. Nessuna delle altre 19 famiglie con cui siamo in contatto - hanno proseguito - ha visto il proprio famigliare subire effetti collaterali dalla cura Stamina, ma tutti hanno parlato di sensibili miglioramenti. Qualora non sia possibile continuare la cura perchè ci sono questi impedimenti esterni, abbiamo chiesto al ministro di verificare se ci siano alternative terapeutiche che però non siano invasive, in grado almeno di recuperare lo stato di benessere che il nostro bambino ha perduto in queste ultime settimane, dopo la sospensione della cura. Il ministro ci ha assicurato che si impegnerà a trovare una terapia alternativa tra le varie sperimentazioni che si stanno facendo anche in altri Paesi, e che si possono adottare anche da noi”.

Il ministro Lorenzin, dopo aver incontrato anche i rappresentanti dell'associazione Aisla, che si batte contro la Sla, e dell'Unione italiana ciechi ha lasciato nel tardo pomeriggio Fano. La partenza è stata rallentata da alcuni esponenti dell'associazione in difesa del piccolo Federico che hanno scandito slogan, “I bambini non devono morire”, prima di essere allontanati dalle forze di polizia.
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