Laboratori analisi
Domani un presidio

Laboratori analisi Domani un presidio
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Lunedì 1 Settembre 2014, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 18:35
ANCONA - Alla fine arrivata la protesta. Le tre sigle sindacali Snabilp-Federbiologi, Federlab e Anisap che rappresentano i laboratori analisi accreditati con la Regione Marche, hanno indetto un’inedita giornata di mobilitazione per marted 2 settembre. Le associazioni annunciano una massiccia adesione alla singolare protesta mentre tutte le 50 strutture marchigiane rimarranno, per la prima volta, chiuse. Previsto per le 10 un presidio nel piazzale antistante l’ingresso di Palazzo Leopardi , sede dell’assemblea regionale. Originariamente la manifestazione si sarebbe dovuta svolgere davanti a Palazzo Raffaello ma la questura ha negato il permesso per motivi di sicurezza.



La plateale rimostranza giunge dopo il perdurante stallo, durato mesi, delle trattative fra la Regione e le rappresentanze dei laboratori. La rottura definitiva si è consumata nel luglio scorso quando, dopo un breve incontro col Direttore del Servizio Salute della Regione Marche, Piero Ciccarelli, i sindacati delle tre sigle hanno dovuto prendere atto non solo della totale mancanza di disponibilità, da parte dei responsabili del settore sanitario in Regione ad una sia pur minima concessione alle loro istanze, ma addirittura hanno ricevuto proposte peggiorative rispetto alla attuale situazione.



La questione: il budget assicurato dall’amministrazione regionale per erogare i servizi a prezzi identici alle strutture pubbliche e garantire le esenzioni a chi ne ha diritto, è di 7 milioni di euro annui. Le prestazioni a regime convenzionato erogate dai laboratori nel 2013 hanno superato, e di molto, i 12,5 milioni di euro. Il budget per soddisfare le crescenti richieste degli esenti viene in pratica esaurito a giugno di ogni anno.



Senza adeguamenti, sono stati gli stessi laboratori a far fronte all’emergenza erodendo proprie risorse. Il rischio, ormai concreto, è quello di arrivare alle liste di attesa (nell’unico settore che grazie al privato non prende prenotazioni) o all’esclusione integrale dei pazienti esenti ticket dai servizi dei laboratori, oppure richiedere il pagamento delle prestazioni, comprese quelle indispensabili per le terapie di patologie croniche anche gravi.



La legge 502 garantisce a chiunque la libera scelta del luogo di cura e diagnosi. Tutto ciò senza considerare che i laboratori convenzionati delle Marche con oltre 300 dipendenti e 1000 persone occupate nell’indotto, rappresentano una realtà occupazionale di primo piano, a questo punto messa seriamente a repentaglio dal comportamento della Regione.



“il dottor Ciccarelli e l’assessore Mezzolani - ricorda Il Segretario Regionale di S.Na.Bi.L.P. Federbiologi Stefania Pellei , - sembrano dimenticare che i laboratori analisi convenzionati assolvono ogni anno oltre 6,7 milioni di prestazioni per circa 500 mila utenti. Il servizio sanitario pubblico ne assicura, con difficoltà, 15,7 milioni (dati regionali relativi agli anni 2010-2011). Un eventuale collasso delle strutture private non converrebbe a nessuno. In primis agli utenti delle zone periferiche verso i quali i nostri presidi garantiscono un servizio che spesso va oltre i compiti e gli obblighi della convenzione”.



L’augurio è che la controparte “comprenda in fretta le nostre ragioni e ci dia nuovamente la possibilità di lavorare alle condizioni minime sufficienti . Un risultato che si augurano anzitutto i pazienti, prime vittime di questa assurda situazione”.



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