Tolentino, costretto sulla sedia a rotelle
non si arrende e ora aiuta gli altri disabili

Tolentino, costretto sulla sedia a rotelle non si arrende e ora aiuta gli altri disabili
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Sabato 21 Novembre 2015, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 19:09
TOLENTINO - Nemmeno un incidente è riuscito a scalfire la voglia di vivere e la positività di Paolo Vichi. Dopo l'investimento avvenuto il 23 giugno 2012 a Tolentino che lo ha costretto a vivere su una sedia a rotelle, il 36enne tolentinate non si è dato per vinto. Dopo lunghi ricoveri in diversi ospedale italiani in cui ha conosciuto altre persone che stavano vivendo il suo stesso dramma, ha deciso di impegnarsi affinché sia lui che altri disabili potessero continuare a seguire le passioni di sempre. Per lui la bicicletta. E' con questa volontà che a gennaio 2014 nasce l'idea di Paolo: il tolentinate, con Roberto Mancini, presidente dell'Asd Monti Azzurri, gruppo con il quale Paolo andava in bici, decide di dar vita a “Lesi non arresi”. Una manifestazione dedicata agli sport per disabili. Il 36enne aveva già partecipato ad un evento con le buggy bike, biciclette per paraplegici, dell'associazione piemontese Free White sport disabled e subito gli venne l'idea di portare l'evento sulle splendide vallate maceratesi. Dopo la prima edizione che si è svolta a Caldarola a settembre dello scorso anno con una trentina di partecipanti, a settembre scorso “Lesi non arresi” ha raddoppiato. Anche grazie alla disponibilità del Comune di Tolentino la manifestazione si è svolta, oltre che a Caldarola, al Castello della Rancia e i 50 partecipanti hanno potuto provare anche le cimgo bike per tetraplegici, la scherma, il ping pong, il tiro con l'arco e il calcio balilla. Ma “Lesi non arresi” è solo uno dei progetti che sono il risultato della grande voglia di fare di Paolo. Dopo le giornate in bicicletta ha organizzato quelle sulla neve a Sestrier e con il Cus di Camerino sta portando avanti, per due volte a settimana, lezioni di ping pong per disabili. Sia nel 2014 che quest'anno, il ricavato di “Lesi non arresi” è servito per donazioni ad associazioni o persone disabili che hanno bisogno di cure costose. “Abbiamo aiutato Fabrizio - dice Paolo - un ragazzo di Ortona che ho conosciuto quando ero ricoverato a Montecatone nel reparto per mielolesi. Dopo mille giorni di ospedale, Fabrizio ha partecipato a “Lesi non arresi” non appena dimesso”. Quest'anno una donazione verrà fatta all'Apm, Associazione Paraplegici delle Marche, che acquisterà dei guanti utili alla riabilitazione per l'Unità Spinale dell'ospedale di Torrette ad Ancona. La positività e la forza di non mollare mai non sono gli unici messaggi che Paolo vuole trasmettere alla gente. “Vorrei che la ricerca si impegnasse a trovare una soluzione per farci tornare a camminare con le nostre gambe. E' giusto che continuiamo a vivere felici e con la voglia di fare quello che facevamo prima, ma è fondamentale che l'impegno di tutti sia quello di farci guarire”.
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