I dipendenti di Monaldi
chiamano la Regione

La protesta dei lavoratori della Monaldi
La protesta dei lavoratori della Monaldi
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Mercoledì 5 Marzo 2014, 19:35 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 19:51
PETRITOLI - Dopo due giorni di sciopero, i dipendenti dell'Agroalimentare F.lli Monaldi chiedono ora l'intervento della Regione Marche per tentare di superare lo stallo della trattativa in corso per evitare la messa in liquidazione. È questo l'esito del nuovo incontro di ieri pomeriggio tra i lavoratori e i rappresentanti sindacali Giuseppe Meconi della Cgil, Gabriele Monaldi della Cisl e Eugenio Zallocco della Uil, avvenuto al termine dello sciopero indetto per tentare di fare pressioni su coloro che in queste ore hanno in mano il destino dell'azienda che ha, fra i suoi principali clienti, Barilla e Ferrero.

L'incontro si è tenuto davanti ai cancelli della sede di Valmir di Petritoli e al termine tutti si sono trovati d'accordo a riprendere l'attività. "Dopo due giorni di sciopero è assolutamente necessario far ripartire la produzione - spiega Monaldi della Cisl - altrimenti si mettono a rischio migliaia di capi di pollame con possibili danni irreversibili all'azienda, e non è certo ciò che vogliamo".

Questa mattina, però, i sindacati contatteranno direttamente la Regione per chiederne un coinvolgimento diretto nella trattativa. "Chiederemo un incontro all'assessore al Lavoro Marco Luchetti e all'assessore all'Agricoltura Maura Malaspina - chiarisce Monaldi - per chiedere loro di stimolare le parti a trovare un accordo prima della data del 25 marzo (quando scadono i termini per la presentazione del Piano concordatario al Tribunale, ndr). Già mesi fa fu aperto un tavolo sull'Agroalimentare Monaldi, chiederemo di riprendere quel tavolo".

Intanto nessuna novità dal fronte aziendale. La F.lli Monaldi è ancora in attesa della controproposta da parte della Monaldi Italia, che tarda ad arrivare. "Siamo costantemente in contatto con l'ad Leonelli, con il commissario giudiziale Cerolini e con tutte le parti in causa, ma ad oggi non ci sono novità. Decideremo nei prossimi giorni, in qualsiasi momento, come portare avanti la protesta dei lavoratori". Per ora intanto si torna al lavoro, nella speranza che a Valmir come a Verona si faccia presto per trovare una soluzione che accontenti tutti e che non lasci a casa nessuno.
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