La pesca sprofonda nella crisi
Il mare è diventato avaro di varietà

La pesca sprofonda nella crisi Il mare è diventato avaro di varietà
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Mercoledì 30 Luglio 2014, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 11:09
PORTO SANT'ELPIDIO - Pesca in profonda crisi, non ci sono pi le variet di un tempo in mare. Forte grido di allarme. Pesca in profonda crisi, ma la passione resiste tra i vecchi lupi di mare che a Porto Sant'Elpidio continuano a svegliarsi tutti i giorni alle 3 per mettere fuori le reti. La giornata è lunga e faticosa e di guadagno ce n'é poco, come il pesce in mare, meno quantità e meno varietà quest'anno. Ad aumentare sono i gabbiani che affollano la spiaggia. Anche per questi uccelli, gli spazzini del mare, è un periodo di magra e il loro destino si lega a quello dei pescatori. Ma la vita di mare non è fatta solo di uomini. Sono le donne dei pescatori a vendere il pesce tutte le mattine nelle casette di legno del lungomare Sud.

"Tutte le mattine telefono ai clienti e li informo del pescato, chi è interessato viene e compra, ma la vendita va male quest'anno, abbiamo solo sogliole. In passato c'era più varietà, l'anno scorso c'erano anche le pannocchie - dice Elisabetta Gaetini, moglie del pescatore Paolo Zampaloni - abbiamo clienti dell'entroterra e non avanza mai niente. Tanti arrivano da Civitanova e Macerata. Chi di pesce se ne intende viene alle casette dei pescatori a comprare, non va al supermercato". La vita del marinaio la racconta il presidente dei pescatori di Porto Sant'Elpidio, Alberto Ripa. "La sveglia suona alle tre di mattina, mezz'ora dopo siamo in mare a ritirare le reti posizionate il giorno prima a due miglia e mezzo dalla costa, cinque chilometri al largo. Ritiriamo le reti sperando che ci sia qualcosa dentro. Può accadere che ci sia poco o niente. Questo lavoro dura tre ore, alle sette non si torna a riva e qui si comincia a pulire le reti, per questo lavoro si può impiegare anche un'intera giornata. Alle 17 le reti devono tornare in mare pulite. A quell'ora prendiamo la barca e andiamo a piazzarle in mare, nella zona di pesca. Per fare questo ci vogliono altre due ore, poi torniamo a casa" conclude Ripa. La giornata dunque comincia alle 3 e finisce alle 20. Alle casette dei pescatori il pesce si vende al minuto, tutti i giorni, dalle otto a mezzogiorno". In questo periodo però "non c'è gente, ai casotti più a Nord non si vede un'anima - dice Ripa - non c'è lavoro, mancano i soldi e al pesce si rinuncia".

Più ottimista il vicepresidente dei pescatori Giuseppe Rosettani che afferma "facciamo giornata, quest'anno riusciamo a vendere solo le sogliole, non c'è altro in mare. Vendiamo a 15 euro al chilo, l'anno scorso il prezzo era 25 euro al chilo. Ogni giorno portiamo a terra 10, 20 chili di sogliole, ma se piove non si vende niente. A fine mese, poi, non circola nessuno e il pesce invenduto bisogna portarselo a casa, c'è la crisi".




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