Il sindaco vieta la musica
La difficile estate dello chalet Sunrise

Il sindaco vieta la musica La difficile estate dello chalet Sunrise
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Mercoledì 30 Luglio 2014, 21:42 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 10:01
PORTO SANT'ELPIDIO - Un provvedimento comunale che blocca completamente la musica e il titolare non ne pu pi. Un'ordinanza equivoca che non compare sul sito del Comune. Un provvedimento urgente preso il 24 luglio dal sindaco. Nazareno Franchellucci ha ordinato la cessazione immediata (e per quindici giorni dalla data di notifica, cioè fino al 7 agosto) di intrattenimento musicale al Sunrise. Disposizione necessaria perché, scrive il sindaco, "sono state riscontrate segnalazioni della cittadinanza riguardanti il disturbo alla quiete pubblica arrecato dall'attività di intrattenimento musicale dello stabilimento balneare di via Trieste". Sarebbero stati superati i limiti di emissioni acustiche previsti dal regolamento per la disciplina delle attività rumorose nonché del vocalist, oltre l'orario in deroga consentito, cioè all'una di notte. Il Sunrise, però, con una stagione come questa, con il divieto di balneazione dei giorni scorsi, ora senza musica rischia di chiudere.



"Non posso mettere musica nemmeno in orario diurno - lo sfogo di Filippo Marilungo - stiamo parlando con gli avvocati perché non troviamo giusto un provvedimento del genere. Questo sindaco sta mandando per aria la nostra attività, un esercizio che paga le tasse e dà lavoro ai giovani". Stupisce che il divieto riguardi un solo locale tra quelli del lungomare Nord che mettono musica come il Sunrise per far quadrare i conti, vista la stagione pessima dal punto di vista meteorologico. "Il problema dello sforo di rumore esiste da quando sono stati costruiti dietro al Sunrise, dopo che avevamo aperto l'attività, 24 villini al posto di due campi da tennis. In uno di questi villini vengono fatti i rilevamenti. Ma ci abitano tutti i giorni? O solo nei weekend?".



Il divieto di mettere musica "rovina la nostra attività e incide negativamente su pizzerie, ristoranti, gelaterie della zona. Il nostro locale - continua Filippo Marilungo - si sostiene solo grazie alle serate di musica. Sono costretto a mandare a casa un sacco di dipendenti".



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