"Banca Marche, Bianconi
dominus senza controllo"

"Banca Marche, Bianconi dominus senza controllo"
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Martedì 26 Agosto 2014, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 20:31
MACERATA - L'ex direttore generale di Banca Marche Massimo Bianconi ha agito per dieci anni con "un'eccessiva autonomia", orientando l'attivit della banca "in modo incoerente con la sua mission".

Ha taciuto informazioni al Cda su "importanti questioni della vita societaria" e percepito compensi attraverso "operazioni opache". Pesano come macigni le contestazioni mosse da Bankitalia all'ex Dg di Banca Marche, destinatario di sanzioni per oltre 300 mila euro per aver violato le disposizioni della Vigilanza sulla governance, e spinto "in modo incoerente con la mission retail del gruppo il sostegno finanziario verso i grandi clienti e il settore immobiliare". Tanto che sono "superiore al patrimonio di vigilanza l'esposizione nei confronti dei primi 20 gruppi affidati, in gran parte in default, e oltre un terzo l'erogato in edilizia". Lo si legge nel documento del Servizio costituzioni e gestione delle crisi di cui l'Ansa ha potuto prendere visione.



Bianconi, indagato dalla procura di Ancona con altri 12 ex vertici della Banca per associazione per delinquere e appropriazione indebita aggravata, è passato al contrattacco con Bankitalia sostenendo che le prime 20 posizioni a rischio (dal gruppo Anemone ai Gruppi Concetti e Gesuelli-Iorio, Selci, Filippetti ndr) "erano già tali nel 2010, e la Vigilanza non aveva mai avanzato dubbi di classificazione", e il deterioramento si è verificato quando lui era già uscito dalla banca. Quanto ai compensi, osserva che "la contestazione dovrebbe riguardare chi staccò gli assegni", e che "l'origine delle somme risulta chiara e tracciabile".



L'ex Dg chiama poi in causa il Cda per i presunti "criteri gestionali poco prudenti" evidenziati da Banca d'Italia, l'ex vice direttore Stefano Vallesi per "l'inidonea politica creditizia" e il nuovo Dg Luciano Goffi per "la perdita del bilancio 2012". Argomentazioni ritenute "infondate" da Bankitalia, tentativi "inidonei" di addossare al Cda responsabilità esclusive che non gli sono proprie. "Spetta alla Direzione - si legge nel documento di sanzione - verificare nel continuo la funzionalità e l'efficacia dei controlli aziendali", e non si può attribuire la responsabilità per la politica creditizia ad un "subordinato", come era Vallesi.



Secondo la Vigilanza Bianconi ha operato per un decennio "con eccessiva autonomia anche attraverso flussi informativi parziali e inadeguati al Consiglio di amministrazione", tenuto all'oscuro di questioni "rilevanti". Non solo, l'ex Dg avrebbe fatto ricorso a "modifiche unilaterali generalizzate di tassi d'interesse e condizioni, non supportate da adeguate analisi e motivazioni".



"Prassi istruttorie carenti, eccessiva tolleranza verso affidati inadempienti, rinnovi dei fidi basati su meccanismi automatici" e lacune "nella classificazione dei crediti deteriorati" sono le "gravi anomalie" che secondo Bankitalia vanno addebitate all'ex uomo forte di Banca Marche.



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