Banca Marche nella bufera
Arrivano i primi indagati

Banca Marche nella bufera Arrivano i primi indagati
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Giovedì 7 Novembre 2013, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 14:23
ANCONA - Ci sarebbero i primi indagati, otto o nove le posizioni attualmente al vaglio degli inquirenti, nell’inchiesta avviata nella primavera scorsa dalla procura di Ancona sulla passata gestione di Banca Marche.

L'istituto di credito è stato commissariato dal ministero dell’Economia il 15 ottobre scorso per perdite che sfiorano gli 800 milioni di lire e rettifiche sui crediti per 451,8 milioni.



L’indagine contabile prosegue nel riserbo più assoluto e senza alcuna conferma ufficiale sugli sviluppi, ma sarebbe giunta a un primo 'step' dopo l’acquisizione di documentazione relativa agli anni 2012, 2011 e precedenti, e di numerose testimonianze.



Gli accertamenti, delegati alla Guardia di finanza, erano scattati dopo due esposti presentati dall’ultima dirigenza dell’istituto di credito ante commissariamento: riguardavano le posizioni dubbie di 16 clienti, in particolare società del settore edile ma non solo, e beneficiari di crediti e leasing.



Nel frattempo, gli ispettori di Bankitalia hanno concluso proprio in questi giorni le loro verifiche sulla gestione di Banca Marche. Hanno preso contatti con la procura, e il 28 ottobre scorso hanno consegnato ai due commissari straordinari di Bm, Federico Terrinoni e Giuseppe Feliziani, un verbale con rilievi definiti “pesantissimi” su gestione di Banca Marche, su gran parte dei membri del Cda e del management in carica nel 2011 e 2012, sulla concessione di crediti a rischio e sul trattamento di fine rapporto milionario ottenuto nel 2011 dell’ex direttore generale Massimo Bianconi (7 milioni), e il bonus da 2,3 milioni incassato nel 2012, al momento dell’uscita definitiva da un istituto di credito che ormai aveva l’acqua alla gola.



Il verbale è stato notificato anche agli ex consiglieri di amministrazione: avranno la possibilità di presentare le loro controdeduzioni per evitare sanzioni amministrative. A quanto filtra, i contenuti dell’ispezione sono stati resi noti dagli ispettori anche alla procura di Ancona, titolare dell’inchiesta penale su Banca Marche.



Nel mirino di Bankitalia, le presunte inadeguatezze professionali del board di Banca Marche e in larga misura della struttura aziendale: dai rilievi si salvano alcuni consiglieri di amministrazione, che hanno tentato di introdurre elementi di trasparenza e arginare la spinta a dispensare crediti e leasing "facili", e l’attuale direttore generale Luciano Goffi.

E’ stato lui ad avviare un’azione risanatrice, segnalando fra l’altro alla magistratura le posizioni dubbie di sedici clienti: imprenditori del settore edilizio e non solo, indicati nel verbale per nome e cognome.



La Vigilanza censura inoltre la carenza delle comunicazioni fornite ai Cda anche sui crediti più vischiosi: documenti scritti a mano, non al computer, a volte perfino poco comprensibili.
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