Genova, carabiniere uccide la moglie:
si occupava di violenze in famiglia

Il corpo della vittima viene portato via (foto Luca Zennaro - Ansa)
Il corpo della vittima viene portato via (foto Luca Zennaro - Ansa)
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Domenica 8 Agosto 2010, 17:21 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 00:00
GENOVA (8 agosto) - Un sottufficiale dei carabinieri di 40 anni, Fabrizio Bruzzone, ha ucciso con sei coltellate la moglie, dalla quale si stava separando, nella loro abitazione di via Vespucci a Pegli, nel ponente di Genova, ed poi fuggito. La donna, Mara Basso, 38 anni, commessa in un supermercato, è morta sul colpo.



Il carabiniere, in servizio presso il palazzo di giustizia, si sarebbe scagliato contro la moglie, 38 anni, con un coltello durante un violento litigio. Dopo averla colpita più volte, con violenza tale da spezzare il coltello, è fuggito sulla sua motocicletta Bmw. Il sottufficiale, fuggito in ciabatte, è caduto dopo un centinaio di metri, ma si è rialzato ed ha ripreso la fuga. L'uomo è stato arrestato dopo alcune ore: i suoi colleghi lo hanno trovato nei pressi del cimitero di Pegli, ferito ad una gamba per l'incidente e in stato confusionale. Bruzzone è piantonato in ospedale, in stato di fermo.



L'allarme al 112 è stato dato dalla madre del maresciallo, che abita al piano di sopra: ha visto il figlio fuggire da casa con le mani insanguinate ed è scesa per vedere cosa fosse successo. Ha scoperto così il cadavere della nuora in un lago di sangue in cucina. I coniugi Bruzzone hanno due bambine che in questi giorni, proprio a causa dei continui litigi tra i genitori, sono ospiti dei nonni materni. «Lo sapevo che l'avrebbe ammazzata!» ha esclamato la madre di Mara Basso.



Il maresciallo Bruzzone si occupava proprio di indagini su violenze in famiglia e conflitti familiari. Il particolare, anticipato dal sito del Secolo XIX, è stato confermato dagli investigatori. Il sottufficiale avrebbe cercato inutilmente di convincere la moglie a ricucire il rapporto coniugale, ormai traballante. Negli ultimi tempi a volte dormiva dalla madre, ma altre volte tornava a casa con la moglie. Quest'ultima sembra avesse confidato ad un'amica di temere che potesse accadere anche a lei la sorte toccata negli ultimi tempi ad altre donne vittime di violenze. Recentemente la coppia aveva trascorso insieme le vacanze in Puglia.



Oggi il maresciallo ha pranzato dalla madre, poi è sceso dicendo: «Chiedo a Mara di andare insieme in piscina». Probabilmente il diniego della donna ha scatenato la furia del carabiniere. Afferrato un grosso coltello, ha colpito selvaggiamente la moglie: cinque colpi alla schiena, uno al torace, un altro alla gola.



«La scia di sangue legata alle tragedie familiari continua - sottolinea l'Associazione Avvocati Matrimonialisti - Negli ultimi due mesi si è registrata una recrudescenza di violenza legata spesso a procedure di separazione e divorzi. Al di là della conta dei morti che spetta agli statistici, gli avvocati matrimonialisti ritengono che sia arrivato il momento di garantire, alle coppie che si separano e che divorziano, un sostegno psicologico necessario per elaborare il 'luttò per la fine del matrimonio. Ogni 10 giorni in Italia un marito/compagno in via di separazione progetta il cosiddetto suicidio allargato; la fascia di età più a rischio va dai 42 ai 50 anni», afferma Gian Ettore Gassani, presidente dell'Ami.