Ascoli, violenza sessuale sulla nipotina
Libero professionista finisce nei guai

Ascoli, violenza sessuale sulla nipotina Libero professionista finisce nei guai
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Sabato 28 Novembre 2015, 06:07 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 17:24
ASCOLI - Il giudice Giuliana Filippello ha concesso ad un ascolano di 40 anni, che da due settimane si trovava agli arresti domiciliari, indagato per violenza sessuale nei confronti della nipote dodicenne, l’obbligo di dimora nel comune di Ascoli.
Il quarantenne, un libero professionista, dovrà restare in casa dalle 22 alle 6 di ogni giorno. L’avvocato difensore Simone Fioravanti ha sostenuto davanti al magistrato la tesi che le esigenze cautelari precedentemente adottate dalla pubblica accusa potevano essere soddisfatte con una misura meno afflittiva ottenendo così la revoca del provvedimento.

Il sostituto procuratore, Umberto Monti, aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un ascolano di quarant’anni nei confronti del quale sono stati ipotizzati i reati di volenza sessuale, atti sessuali con minore e corruzione di una minorenne.

Una vicenda scabrosa che comunque dovrà essere chiarita in ogni suo aspetto dalle indagini che sono tuttora in corso .
Per la Procura ascolana il quarantenne avrebbe rivolto attenzioni proibite alla ragazzina.

Quest’ultima, ad un certo punto avrebbe riferito tutto alla zia, moglie dell’indagato.
Subito la donna avrebbe messo a confronto nipote e marito. Il quarantenne, di fronte alle accuse che gli sono state mosse, si è difeso con forza negando ogni addebito.

I genitori della dodicenne, venuti a conoscenza dei fatti, hanno presentato denuncia nei confronti del loro parante Si è quindi innescata la procedura che viene adottata in casi simili.
La ragazzina è stata convocata per un’audizione protetta davanti ad un’assistente sociale ed una psicologa. Le sono state rivolte domande precise alle quali avrebbe fornito risposte che ora sono al vaglio dei magistrati.
Tra l’altro avrebbe riferito, ma questi dettagli sono tutti sotto al lente degli investigatori, che lo zio la faceva assistere a film amatoriali a sfondo erotico - sessuale.

Inoltre, sui contatti che sono intercorsi fra i due vi sarebbero alcune intercettazioni telefoniche tecnicamente definite “confessorie”.
Attraverso l’analisi delle conversazioni si potrà meglio definire il quadro di quanto effettivamente sia accaduto fra le mura domestiche.

Le indagini, comunque, non sono state ancora portate a conclusione da parte degli investigatori che stanno sentendo anche persone estranee al contesto familiare nel quale sembrerebbe sia maturata la sconcertante presunta vicenda per la quale, qualora venisse accertata la veridicità, farebbe rischiare all’indagato una pena pesantissima.
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