Alina, badante trentatreenne
stroncata da un malore sul balcone

Alina, badante trentatreenne stroncata da un malore sul balcone
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Giovedì 2 Ottobre 2014, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 07:46
JESI - Un malore improvviso ed stramazzata a terra, lei e i suoi 33 anni.





Alina Dydyk, ucraina da un anno in Italia, prestava lavoro come badante presso un anziano (Umberto Stronati) residente in via Minonna 14. Amava quel lavoro Alina ed era così premurosa con il nonnino che molti la scambiavano per una nipote. Eppure ieri, Alina è morta, uccisa da un arresto cardiocircolatorio. La tragedia è avvenuta verso le 11, nell'abitazione dell'anziano. La giovane badante si trovava sul balcone quando è sopraggiunto il malore. Ha perso i sensi e si è accasciata sul pavimento. Cadendo ha battuto la testa. L'uomo non ha potuto fare nulla per soccorrerla, in quanto allettato. A dare l'allarme sarebbero stati alcuni passanti. E in pochi istanti in via Minonna sono intervenuti l'automedica del 118 e poi, su richiesta dei sanitari anche i carabinieri della stazione di Jesi e di Santa Maria Nuova. Ma per la povera ragazza non c'era già più nulla da fare. L'hanno rinvenuta esanime a terra, in un lago di sangue. Il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Da una prima ispezione cadaverica, il medico ha diagnosticato un arresto cardiocircolatorio fulminante e una lesione alla testa, provocata con ogni probabilità, dalla caduta. Il pm Irene Bilotta ha già disposto la restituzione della salma alla famiglia e il nullaosta per la sepoltura non dovendo disporre ulteriori accertamenti necroscopici per accertare la causa del decesso. I parenti dell'anziano stanno ora cercando di mettersi in contatto con i familiari della donna, i quali forse decideranno di traslare la salma in Ucraina per darle sepoltura nel suo Paese natale. Alina, brava, operosa e sempre gentile con tutti, era già mamma e lascia una figlia di quattro anni. Chi la conosceva la descrive come una ragazza sempre cortese, attiva e molto affezionata al nonnino presso cui lavorava. "In un primo momento, dopo aver sentito quel gran tonfo sordo - dicono i vicini - non avevamo compreso cosa fosse successo. Pensavamo fosse caduto un mobile o qualcosa del genere. Poi abbiamo visto l'ambulanza e i carabinieri. E abbiamo pensato che fosse morto l'anziano. Poi, quando ci hanno detto che invece era morta Alina, così, improvvisamente, non volevamo crederci. Poverina, così giovane... è davvero assurda la vita".



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