Jesi, due camper in fiamme
In azione la banda dei bancomat

Jesi, due camper in fiamme In azione la banda dei bancomat
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Lunedì 25 Maggio 2015, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 11:47
JESI - Notte di fuoco in viale Papa Giovanni XXIII. Due incendi sono stati appiccati in rapida successione ad altrettanti camper parcheggiati a circa 200 metri di distanza l'uno dall'altro. Nessun apparente collegamento tra le vittime, che abitano sì nella stessa via Papa Giovanni, ma si conoscono appena di vista. Persone normali, una giovane donna (C.O.) e suo marito; e un pensionato (A.S.), nessuna particolarità nella loro tranquilla esistenza che possa far pensare a un atto intimidatorio o un tentativo di estorsione.

I camper - uno immatricolato nel 1999 e l'altro nel 1990 - erano posteggiati lungo viale Papa Giovanni in corrispondenza del civico 22 e in un parcheggio a ridosso del cantiere del centro d'accoglienza. Nel rogo sono andati completamente distrutti. Oltretutto non erano assicurati contro gli atti vandalici o gli incendi. E allora la mente corre veloce al duplice rogo di camper che nella notte del 30 aprile 2013 aveva fatto convogliare nel centralissimo quartiere di via Rosi-De Gasperi un maxi dispiegamento di forze per creare un abile diversivo mentre ignoti facevano saltare un bancomat a Moie. Un espediente che gli agenti del Commissariato non hanno certo sottovalutato. La Polizia Scientifica è rimasta in viale Papa Giovanni XXIII insieme ai Vigili del fuoco di Jesi durante le operazioni di spegnimento degli incendi mentre tutte le altre volanti disponibili, insieme ai Carabinieri, hanno raggiunto i punti sensibili della zona: banche, sportelli bancomat, uffici postali.

Un presidio in piena regola, per controllare ed eventualmente sventare possibili tentativi di furto. Ma niente, tutti gli istituti di credito e uffici postali della zona risultavano in ordine, nessun tentativo di assalto è stato registrato. Se qualcuno aveva pensato di distrarre le forze dell'ordine con quegli incendi per prendere di mira un altro obiettivo sensibile, dovrà riformulare il suo piano perché i poliziotti e i carabinieri hanno giocato d'anticipo. E forse proprio la loro presenza potrebbe aver fatto desistere i malintenzionati. E' una delle ipotesi su cui gli agenti del Commissariato - incaricati delle indagini - stanno lavorando. Nessun aspetto viene tralasciato. Quel che è certo, al momento è solo la natura dolosa dei roghi. I Vigili del fuoco del distaccamento jesino, intervenuti con due automezzi, non hanno rinvenuto il punto d'innesco, le fiamme hanno cancellato ogni traccia. Ma con ogni probabilità il fuoco può essere stato appiccato con del liquido infiammabile sparso nella parte posteriore, proprio dove si sono registrati i danni maggiori.

A dare l'allarme al 115 è stato un passante. Solo per la velocità e professionalità dei pompieri jesini le fiamme sono state domate prima che potessero attecchire le bombole di gpl e provocare un'esplosione con conseguenze ben più gravi. "Ho sentito due esplosioni verso l'1 e mezzo, mi sono alzato e dalla finestra ho visto il fuoco - dice un residente - contemporaneamente due incendi di camper, una cosa inspiegabile!".

"Stavo tornando a casa quando alla rotatoria ho visto che la polizia aveva chiuso la strada - racconta una signora che abita in via Piccitù - ho visto il gran fumo ma non capivo cosa fosse successo. Ma è stato un piromane? Perché mai fare una cosa del genere?".
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