Terrorismo, Manni ai familiari
"Ho sbagliato, voglio ricominciare"

Terrorismo, Manni ai familiari "Ho sbagliato, voglio ricominciare"
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Lunedì 26 Gennaio 2015, 19:51 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 09:18
ASCOLI - ​"Ho sbagliato tutto, voglio ricominciare tutto da capo, datemi un'altra possibilità". Con queste parole Stefano Manni si è rivolto alla sue ex moglie e al maggiore dei suoi due figli nel corso dell'incontro che ha avuto con loro qualche giorno fa all'interno del carcere di Pescara. Con loro, c'era anche Claudio, il fratello maggiore di colui che è finito al centro dell'inchiesta Aquila nera e ritenuto il capo incontrastato di una presunta organizzazione eversiva di estrema destra. "Stefano è pentito di quello che ha fatto - racconta Claudio Manni - ha capito di averla combinata grossa ed ora vuole recuperare il rapporto con i suoi figli e con la sua ex moglie". Il fratello si reca tutte le settimane a trovare Stefano in carcere cercando di fargli sentire la vicinanza sua e quella di tutta la sua famiglia. "Mio fratello ha capito che con il suo comportamento ha creato sofferenza alla sua famiglia e soprattutto ai genitori che sono anziani - spiega - ed anche il figlio è rimasto scosso da quanto avvenuto". Ora, Stefano Manni dice di voler recuperare il rapporto con il figlio adolescente. "Il figlio è deluso dal comportamento del padre - evidenzia Claudio Manni - ma più che per questi ultimi avvenimenti, per quanto ha patito negli anni passati quando gli è venuta a mancare un punto di riferimento importante". Ma ora, Stefano Manni, deve prima convincere i giudici che lui era solo uno sbruffone e che non aveva nessuna intenzione di passare dalle parole ai fatti. "Se fosse possibile - dice Claudio - vorrei avere l'opportunità di spiegare al giudice la personalità di mio fratello ed evidenziare il degrado in cui si era lasciato risucchiare. Il paradosso è che una persona intellettualmente preparata come lui, ha messo in evidenza tutti i suoi difetti". Intanto, quello di oggi è il giorno della verità per Stefano Manni che nel pomeriggio verrà ascoltato dal Pm Antonietta Picardi. "In questo giorni - rivela Claudio - mio fratello ha scritto di suo pugno la sua difesa spiegando che non avrebbe mai fatto nessun attentato eversivo. Era un esaltato che però agli incontri importanti non si è mai presentato". Questa mattina, prima di lasciare il carcere di Pescara per essere trasferito nelle aule della Procura di L'Aquila dove avverrà il faccia a faccia con il magistrato che sta coordinando le indagini, Stefano incontrerà il padre che, per la seconda volta da quando è stato arrestato lo scorso mese di dicembre, andrà a far visita al figlio in carcere. Poi, l'interrogatorio. Fino ad ora il quarantottenne ascolano aveva sempre rifiutato di rispondere alle domande degli inquirenti, ma a distanza di poco più di un mese ha deciso di vuotare il sacco. "Vuole chiarire la sua posizione - spiega il fratello facile - per far capire al magistrato chi fosse realmente e chiarire la sua posizione anche se ora non sarà facile. Il fatto che la Procura non abbia chiuso le indagini, mi lascia sperare che possano ancora raccogliere gli elementi decisivi per far emergere la personalità di Stefano". Manni aveva già iniziato a farlo la settimana scorsa nel corso dell'udienza davanti i giudici del tribunale della libertà di L'Aquila e oggi verrà ascoltato di nuovo dal Procuratore.
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