CIVITANOVA L’estate è alle porte ma l’animo degli operatori balneari è come quello dei “Soldati” descritto da Ungaretti: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Confusione e incertezza aumentano alla luce della sentenza del Consiglio di Stato mentre si lavora per la stagione. Tutta la categoria, però, è consapevole che l’unica via d’uscita è una riforma del demanio: una base normativa che possa tutelare un intero settore.
Le voci
Andrea Ruffini (Antonio numero 1) fa parte del Popolo Produttivo, movimento che segue da tempo la questione Bolkestein. «Con la nuova sentenza – spiega – il Consiglio di Stato rafforza quello che già aveva detto.
L’impegno
Marco Scarpetta (Raphael Beach) ha preso parte alla manifestazione a Roma dell’11 aprile e sul suo profilo ha postato un intervento del presidente del Sib, Capacchione. «Ci vuole una legge, questa sentenza non cambia nulla, sono aspetti che conoscevamo. Dice che non sono ammesse deroghe alla Bolkenstein ma anche che in queste condizioni non si possono fare bandi perché mancano le basi normative. Ed è una situazione che fa male a tutti: ai fornitori, alle banche, agli enti locali. Serve una legge immediata che tuteli il settore in attesa di una riforma seria del Demanio. Come tutelarci? Questo lo devono indicare le alte sfere, i giuristi, gli economi e la politica. Adesso tutti, da quelli più europeisti a chi era legato ad un partito, si sono resi conto che ci vuole una legge. E il governo non può continuare a traccheggiare. Nel frattempo dovremo fare ginnastica per continuare a sorridere ai clienti». Altro esercente balneare storico è Gianni Lorenzetti (la Bussola). «Quest’anno festeggio i 30 anni di attività, fortunatamente mi ci hanno fatto arrivare, mi sarebbe dispiaciuto chiudere a 29. È chiaro, siamo preoccupatissimi. E lo siamo tutti. La cosa che mi ha fatto più male, tuttavia, è vedere come alcuni Comuni hanno pubblicato i bandi pur in assenza di norme certe - prosegue nel suo intervento Gianni Lorenzetti -. Forse c’è proprio un odio verso la categoria. Eppure noi lavoriamo, pagando quello che c’è da pagare. La logica direbbe di fermarsi a riflettere ma il cuore dice di andare avanti. Così, anche quest’anno, qualche piccolo investimento l’ho fatto, qualche miglioria l’ho apportata», conclude l’operatore balneare.