È la Giornata del Vignaiolo, custode di una terra. All’Enoteca Regionale di Offida, nell’ex Convento di San Francesco, i produttori saranno protagonisti dalle ore 10 alle 19. L’appuntamento con il vino marchigiano, dopo il successo dello scorso anno con il “Sabato del Vignaiolo”, è curato dalla delegazione Marche della Fivi, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.
Tra wine e food
La Giornata del Vignaiolo di oggi, per tradizione organizzata il primo sabato di maggio, ha l’obiettivo sia di far apprezzare i vini sia di comprendere appieno la filosofia del vignaiolo socio dell’associazione. Alla manifestazione hanno aderito anche produttori fuori regione. Pertanto, accanto a tutte le denominazioni delle Marche saranno presenti anche vini di cantine provenienti da Veneto, Trentino Alto Adige e Umbria. Oltre 65 i vignaioli presenti e più di 300 le etichette da degustare e le storie da ascoltare direttamente dai viticoltori. Oltre ai banchi d’assaggio con degustazione libera, sono presenti tre food point con specialità della gastronomia regionale. Tra le proposte culinarie spiccano i grandi classici: olive e fritto misto all’ascolana, verdure pastellate, timballo della tradizione picena, porchetta e ciauscolo.
L’idea della giornata
L’idea di creare la Giornata del Vignaiolo è marchigiana doc e nelle Marche sarà, di anno in anno, itinerante. «In futuro sarà portata avanti anche in territorio nazionale ed europeo, come prezioso momento di riflessione sulla figura del vignaiolo – afferma Massimo Palmieri, delegato Fivi Marche – Diventando anche strumento per raggiungere un altro importante obiettivo, sia come delegazione Marche sia come associazione nazionale: ottenere un riconoscimento giuridico per la figura del vignaiolo».
Cosa è Fivi
L’associazione si propone di promuovere e tutelare la figura, il lavoro e le esigenze tecnico-economiche del vignaiolo indipendente. Per vignaiolo indipendente si intende chi in prima persona si occupa di tutta la filiera di produzione del vino. In Italia sono circa 1.700. «Fivi Marche sta avendo una cresciuta del numero di associati oltre la media nazionale. Nella regione siamo a quasi 100 soci, con un incremento che va dal 10% al 15% all’anno – osserva Massimo Palmieri - C’è un fortissimo interesse dei produttori verso la filosofia e i valori dell’associazione».