Nocelli-Boscaglia, destini incrociati: l’ad dell’Ancona valuterà il suo futuro con Tiong. Alla sua permanenza è legata quella del tecnico

Nocelli-Boscaglia, destini incrociati: L’ad dell’Ancona valuterà il suo futuro con Tiong. Alla sua permanenza è legata quella del tecnico
Nocelli-Boscaglia, destini incrociati: L’ad dell’Ancona valuterà il suo futuro con Tiong. Alla sua permanenza è legata quella del tecnico
di Peppe Gallozzi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Maggio 2024, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 08:45

ANCONA Roberta Nocelli e Roberto Boscaglia. Storie diverse, destini incrociati. C’è un filo, neanche tanto sottile, che lega il futuro all’ombra del Conero dell’amministratrice delegata e dell’allenatore. Il patto di sangue nasce il 24 marzo scorso, intorno all’ora di cena. È la domenica seguente alla debacle di Recanati dove il precedente tecnico Gianluca Colavitto è stato esonerato, il ds Francesco Micciola si è dimesso e il pullman della squadra è stato preso d’assalto dai propri tifosi al momento del ritorno al Del Conero. La Nocelli decide di andare all-in, di giocarsi il tutto per tutto assumendosi la responsabilità di cambiare il manico. Alza il telefono - dopo un consiglio prezioso, di cui parleremo a breve - e telefona a Boscaglia. Il navigato condottiero siciliano, cinque promozione in carriera ma ultime due esperienze da dimenticare con Palermo e Foggia, si trova nella sua Gela. «Ti va di salvare l’Ancona?». La domanda. «Sì». Risposta secca, magari dopo qualche telefonata pomeridiana visto che il suo profilo stava già aleggiando tra gli addetti ai lavori. La mossa riesce, l’Ancona si salva senza i playout. L’asse Nocelli-Boscaglia ne esce rafforzata. Tanto rafforzata che, ad oggi, sembra impossibile pensare a una stagione 2024-2025 senza uno dei due. O entrambi, o nessuno. 


Il summit di Hong Kong

Il domani di Roberta Nocelli passerà dal summit di Hong Kong con il presidente Tony Tiong fissato per la prossima settimana.

Non è difficile pensare a quelle che saranno le richieste dell’attuale ad. Chiarezza nell’organigramma e nei ruoli, fiducia per agire in nome e per conto della proprietà e programmazione ambiziosa. Se le sue volontà saranno accolte, il quarto anno nei quadri dirigenziali dorici sarà cosa fatta. In alternativa non va escluso alcuno scenario. Anche quello dei saluti in extrema ratio. 

Boscaglia chiede garanzie

Boscaglia ha una situazione differente. In virtù della salvezza raggiunta sul campo - in appena cinque giornate - lui e il suo vice Capodicasa possono esercitare entro il 30 giugno l’opzione automatica per il prolungamento contrattuale di altri 12 mesi. Sarà una scelta soltanto sua e, da quanto fatto capire in sala stampa al termine della sfida con la Lucchese, la fumata bianca arriverà solo a determinate condizioni. Indubbio, infatti, che il mister voglia rimanere ad Ancona - ammaliato dal calore della piazza e dalla tifoseria - ma, allo stesso modo, lecito che pretenda garanzie sulla progettualità, sull’allestimento di una rosa di qualità e, implicitamente, sulla permanenza dell’ad. Tiong, in questo senso, ha già parlato di voler proseguire con Boscaglia e di aver in programma la costruzione di una squadra da vertice. Le basi per allungare il matrimonio tra le parti ci sono, bisognerà vedere se potranno svilupparsi positivamente. 

Il retroscena e Portonovo

Nella lunga chiacchierata tra la Nocelli e i giornalisti dopo Ancona-Lucchese è emerso anche un curioso retroscena sull’arrivo di Boscaglia in panchina. A dar manforte, in maniera determinante, alla decisione dell’ad sarebbe arrivato un consiglio di una persona fidata con cui ha condiviso tutti gli ultimi anni tra Ancona e Matelica. Si tratterebbe del preparatore atletico e direttore del settore giovanile Alberto Virgili. Quasi come un segnale di conferma, i tre (Virgili, Boscaglia e Capodicasa) sono stati avvistati insieme ieri a pranzo a Portonovo al Laghetto di Marcello Nicolini, un grande amico dei colori biancorossi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA