L'Ascoli è in vendita: corsa a tre. Oltre a Metalcoat ​spuntano un fondo d’investimento e un gruppo del Nord

L'Ascoli è in vendita: corsa a tre. Oltre a Metalcoat spuntano un fondo d’investimento e un gruppo del Nord
L'Ascoli è in vendita: corsa a tre. Oltre a Metalcoat ​spuntano un fondo d’investimento e un gruppo del Nord
di Mario Paci
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 01:15 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 07:12

ASCOLI Dopo le prime titubanze all’indomani della retrocessione in serie B, il patron dell’Ascoli, Massimo Pulcinelli, si è deciso a imprimere un’accelerazione sulla trattativa per la cessione del club bianconero. La retrocessione in serie C, i gravi episodi di violenza avvenuti allo stadio alla fine della partita fra Ascoli e Pisa, il manichino appeso al ponte vicino al Del Duca, il rapporto oramai insanabile con l’ambiente bianconero, lo hanno convinto a gettare la spugna. Ma a chi? Certo è che gli scontri avvenuti fuori dallo stadio Del Duca certamente potrebbero complicare certe trattative in corso.


La corsa a tre 

Il patron ha dichiarato pubblicamente che oltre alla Metalcoat ci sono anche altri due aspiranti acquirenti. Nei giorni scorsi Metalcoat di Matteo Trombetta Cappellani aveva chiesto la relazione del bilancio aggiornata al 31 marzo scorso, che la società bianconera non aveva potuto fornire, poichè non si era ancora riunito il consiglio di amministrazione (la convocazione è prevista alla fine del mese). Ma questo ostacolo è stato superato su input del patron stesso. Pertanto, nelle prossime ore, i dati sui conti dell’Ascoli saranno trasmessi alla Metalcoat e sono anche a disposizione per coloro, che vogliono quantificare l’offerta per prendere l’Ascoli. Ci sarebbe stato un leggero miglioramento dei conti rispetto ai 6,8 milioni di euro di debiti iscritti a bilancio, a seguito delle cessioni di Collocolo alla Cremonese e Simic al Maccabi Haifa. Bisogna poi considerare che nel calciomercato di gennaio scorso, Pulcinelli ha preso tanti giocatori, oltre al tecnico Carrera. Oltre a Metalcoat quindi ci sarebbero altri due aspiranti compratori. Il primo è un fondo di investimento europeo, con tutti i pregi e difetti che un istituto di intermediazione finanziaria comporta (basta vedere le esperienze gestionali negli altri club).

L’altro sarebbe un gruppo del Nord d’Italia. In questo momento Massimo Pulcinelli sta trattando con tutti per spuntare le migliori condizioni contrattuali e cercare di recuperare, in parte, l’enorme mole di spese fatte durante questi sette anni di proprietà del club bianconero. 

L’azionariato

L’assicurazione, almeno verbale, è che il club sarà ceduto in buone mani. Insomma non ad avventurieri del calcio che in giro ce ne sono fin troppi. Infine nel suo post, Massimo Pulcinelli, ha lasciato aperto lo spiraglio di un possibile azionariato, anche se la strada è tutta in salita. Un’idea caldeggiata la scorsa stagione ma che non ha fatto breccia. La sensazione, comunque, è che la trattativa per la cessione dell’Ascoli, salvo clamorosi ripensamenti, possa concludersi entro la fine del mese. Le tappe sono infatti molto ravvicinate. Entro 4 giugno la società dovrà effettuare diversi adempimenti. A partire dalla prossima stagione calcistica il termine è stato anticipato al 4 giugno, data in cui dovrà essere presentata tutta la documentazione che attesti i pagamenti relativi agli stipendi ed emolumenti dei tesserati di marzo ed aprile. Senza quel documento l’iter si bloccherà. Poi nelle due settimane successive il dossier sull'iscrizione dovrà comprendere tutta la documentazione necessaria tra pagamenti, rosa dei calciatori, disponibilità dello stadio, quota di iscrizione: tutto dovrà essere in regola e deve superare la supervisione della Covisoc che emetterà il suo verdetto a metà luglio per l’ammissione definitiva al torneo di Serie C.

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