Lo staff si implementa
La sanità pubblica che piace, numeri rotondi (in controtendenza con i dati Istat che pongono complessivamente la sanità marchigiana agli ultimi posti nazionali per le liste d’attesa) e sguardo fiducioso proiettato al futuro. «Dobbiamo stare al passo con i tempi e far spostare il meno possibile i pazienti dai loro distretti - illustra il dottor Venturi -. Per questo puntiamo su un progetto di telemedicina per lo studio della retina in chi è affetto da diabete. Si potrà fare ad esempio una foto delle retine da Cagli e la diagnostica da Urbino con risultati in tempo reale».
Manca la strumentazione, già diffusa in alcune grandi città come Bologna, ma va detto che non avrebbe costi proibitivi per un’Ast provinciale. Il progetto era già stato illustrato ai due precedenti direttori, ora toccherà al terzo realizzarlo. Liste d’attesa di 12 mesi per la cataratta in un settore che, in altri ospedali, è decisamente più lungo. «La premessa è che è difficile accontentare il 100% dell’utenza - spiega Venturi -. Il volume è ampio, più la popolazione invecchia e più questo problema emerge. Non tutti i membri di uno staff dell’Uo di Oculistica effettuano poi questo intervento. Il mio sì. In generale il mio organico e quello di Fano lavorano molto e bene, anche rispetto altre provincie di Marche ed Emilia Romagna, nonostante l’onda lunga del Covid che ha bloccato alcune strutture ma non la nostra. Noi operiamo con i migliori cristallini e strumentazioni possibili, frutto di investimenti ottimi effettuati in passato. Tre giorni alla settimana a Urbino e 2 a Pergola. Sedute piene e utenza ampia, compresa Fossombrone dove effettuiamo terapie intravitreali». Un nuovo medico per Urbino e Pergola (lo staff sale a 5, anche a se oggi una dottoressa è in maternità), due in più per Fano. Prima della pandemia l’unità diretta da Venturi effettuava 800 interventi di cataratta all'anno, ora si toccano quasi i 900. «Molti preferiscono noi alle strutture convenzionate - spiega Venturi, uscito dalla “scuola pesarese” del primario Forlini - Sono a Urbino dal 2015: siamo cresciuti molto».
Tra Urbino e Pergola
«A Pergola - racconta - avevamo iniziato già nel 2016, con la Capalbo, prima di fermarci per i lavori all’ospedale. Abbiamo ripreso nel 2021 con una seduta. Oggi ne abbiamo due e siamo in procinto di attivarne una terza, con presenza di mattina da lunedì a venerdì. Vogliamo diventare autosufficienti anche a Pergola dove effettuiamo visite, arruolamenti, con campo visivo per il controllo della glaucomatosi». Poi, ci sono anche le iniziative a carattere sociale. «Merito della nostra caposala Isabella Marini - si smarca con modestia Venturi -, che ha attivato una raccolta di occhiali usati per chi ne ha bisogno».