SAN BENEDETTO «Ci dicono che pioverà molto, poi piove poco. Altre volte succede l’inverso. Abbiamo allerte-meteo spesso inesatte ma noi cerchiamo di essere sempre pronti, mettendo in campo una strategia su più fronti». Pur senza citarla apertamente, il sindaco sambenedettese Antonio Spazzafumo tuona così verso la Direzione della Protezione civile regionale a cui spetta il compito di monitorare il meteo, prevedere eventuali criticità ed emanare avvisi che coinvolgono, a cascata, le varie autorità municipali delle Marche.
Le motivazioni
Insomma, in una parte del ragionamento del sindaco, sembra riecheggiare la famosa favola “Al lupo! Al lupo!”; ossia: a furia di evocare pericoli che poi si rivelano inconsistenti, quando ne arriva uno vero, si corre il rischio di non crederci più.
Poi, in prospettiva, c’è un altro pallino del sindaco: «Occorre creare, o, meglio, ricreare, nei terreni delle zone d’assorbimento per l’acqua piovana. Dunque sottrarre spazi al cemento, per rinaturalizzare. Lo abbiamo già iniziato a fare, ma sono progetti lunghi che non si concludono certo in un quinquennio. Occorreranno almeno 15 anni». Non sarà breve neanche l’eventuale rinaturalizzazione della foce dell’Albula. Un progetto su cui il sindaco continua a puntare; idem per dei nuovi impianti anti-allagamento in più punti della Riviera, sulla cui fattibilità i tecnici di Comune e Ciip continuano a lavorare. Invece, una cosa che si può fare nell’immediato è un sistema di avviso di allagamento dei sottopassi che l’attuale amministrazione sta portando avanti. E, su questo fronte, il sindaco spinge anche verso una digitalizzazione del sistema di allertamento popolare. Insomma: in caso di calamità naturale, il Comune deve avere gli strumenti operativi per arrivare, tempestivamente, a comunicare con quanti più cittadini sia possibile.
Le tipologie
Va detto che il Piano comunale di Protezione civile ha individuato cinque tipologie diverse di rischi per il comprensorio sambenedettese: neve, sismico, idrogeologico, inquinamento costiero e rischio incendi. Ovviamente, una comunicazione massiva sarebbe utile anche in un’ottica di prevenzione, purché non si verifichino falsi-allarmi. E, su questo fronte, si torna al lamento iniziale del sindaco. In ogni modo: i social-network e gli smartphone sono già delle ottime piattaforme, considerando che ormai, quasi ogni cittadino ha con sé un dispositivo mobile.