Sulle tracce di Francesco nell'arte
Così ad Ascoli si celebra il Giubileo

Un'opera della mostra "Francesco nell'arte. Da Cimabue a Caravaggio"
Un'opera della mostra "Francesco nell'arte. Da Cimabue a Caravaggio"
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Venerdì 11 Marzo 2016, 17:55
ASCOLI PICENO -  L'arte del primato.  Ascoli Piceno conserva la prima rappresentazione della predica agli uccelli di San Francesco. Basterebbe questo a spiegare l'importanza della mostra "Francesco nell'arte. Da Cimabue a Caravaggio",curata da Giovanni Morello e da Stefano Papetti, che si inaugura domani ad Ascoli. Presentata a Palazzo dei Capitani, l'esposizione è la prima di quattro che la Regione ha dedicato al Giubileo della Misericordia. Ricordare l'ottocentesimo anniversario della venuta di San Francesco ad Ascoli e la grande risonanza della sua predicazione in città è l'intento della mostra, che parte dalle prime opere su tavola realizzate a poca distanza della morte del santo (1226), per poi snodarsi attraverso l'arte del Rinascimento e dell'età della Controriforma, offrendo al pubblico la possibilità di ammirare i capolavori di Cimabue, Crivelli, Barocci, Gentileschi, Luca Giordano, Pietro da Cortona e Caravaggio, artisti nati nelle Marche o forestieri attivi per le istituzioni religiose della nostra regione.
Numerosissimi i prestiti da tutta Italia a sintetizzare "una ricerca anche sulle diverse raffigurazioni del saio di San Francesco, la postura, la tonsura e le stigmate - ha detto Papetti, direttore della Pinacoteca di Ascoli - Ma sarà anche l'occasione per conoscere l'arte francescana ad Ascoli, dove Francesco sostò più di due mesi nel 1215 per la sua predicazione convincendo a seguirlo molti rampolli delle più nobili famiglie ascolane".
 Nelle tavole dipinte da Margaritone d'Arezzo, da Bonaventura Berlinghieri e da Cimabue viene dunque fissato un modello rappresentativo al quale si sono attenuti gli artisti dei secoli successivi, attenti a rispettare scrupolosamente alcuni dettagli iconografici che consentivano ai devoti di riconoscere facilmente, tra gli altri santi, la presenza di Francesco.
Nelle Marche le visite effettuate dal Poverello di Assisi il grande seguito che raccolse, e soprattutto la precoce istituzione di conventi maschili e femminili legati alla regola francescana e l'origine ascolana del primo papa francescano (Niccolò IV, 1288-1292) hanno fatto crescere un'intensa iconografia legata alla figura del santo e alle sue vicende personali. Non è un caso appunto che proprio nella chiesa ascolana di San Gregorio si conservi un affresco del XIII secolo che per la prima volta raffigura la predica agli uccelli, un tema che nei secoli successivi è diventato un vero e proprio topos sullìattenzione di Francesco verso tutto il Creato.
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