Loccioni e la metafora dell’arco: «Indietro per spingere le frecce». L’applauso del viceministro Valentini: «Voi marchigiani siete sempre una lezione»

Loccioni e la metafora dell’arco: «Indietro per spingere le frecce»
Loccioni e la metafora dell’arco: «Indietro per spingere le frecce»
di Maria Cristina Benedetti
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Martedì 14 Maggio 2024, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 15:15

ANCONA La lezione delle Marche per Valentino Valentini ha il valore d’una conferma, il piacere d’una consuetudine. Parla alla velocità dell’entusiasmo il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, che guadagna il palco dopo la narrazione del “Rapporto 2023 sull’industria marchigiana”, frutto della sinergia Confindustria-Intesa Sanpaolo. Lo ripete, compiaciuto, allungando lo sguardo sulla platea: «Siete sempre una lezione». Cita il passaggio di Roberto Cardinali, il presidente regionale degli industriali - «è stato un altro anno complesso» - e subito s’impegna: «Il governo scommette sulle prospettive di ripresa». Dà spessore all’azione: «Chi crea ricchezza e lavoro deve essere sostenuto, non ostacolato». Avanza, con la sostanza delle risorse: «Con il piano Transizione 5.0 mettiamo in campo oltre 6 miliardi per la modernizzazione delle imprese». E via.


La formula 

Con il binomio “sostenibilità come rispetto delle risorse”, tutte, il direttore del Corriere Adriatico, Giancarlo Laurenzi, lancia, attraverso la formula dinamica di un talk, il confronto tra coloro che quella strada virtuosa percorrono da molto. Apre la serie Stefania Bergamaschi, responsabile impresa Emilia Romagna-Marche di Intesa Sanpaolo: «Investire per recuperare competitività è fondamentale e noi abbiamo messo a disposizione un programma da 120 miliardi fino al 2026, per favorire l’internazionalizzazione, i progetti industria 5.0 e le tecnologie innovative». Il tema della giornata lo aggancia Antonio Bontempi, della Gem Elettronica, con base operativa a San Benedetto. Coniuga sicurezza e difesa, senza tralasciare quella ambientale. Si racconta in grande: «Tutte le imbarcazioni della Marina e della Finanza navigano con i nostri sistemi». Rimarca il valore della digitalizzazione e sfrutta i riflettori per dare enfasi all’annuncio: «Quest’anno la nostra maggioranza andrà a Leonardo».

Dalle Marche al macrocosmo della società pubblica dell’aerospazio, un altro passaggio nel segno delle eccellenze local. Degno corollario della transizione. 

Sulla metafora dell'arco, che deve farsi indietro per imprimere forza alle frecce, conquista la scena Enrico Loccioni che, da Angeli di Rosora, testa e controlla gli elementi necessari per realizzare auto elettriche. «Tutti i big delle vetture ti vogliono», lo sollecita Laurenzi. Con l’umiltà del pioniere, non si fa distrarre e punta, come sempre, sulla decarbonizzazione, il processo di riduzione del rapporto carbonio-idrogeno nelle fonti di energia. «Sulla transizione ecologica - ricorda - lavoriamo da sempre, siamo stati tra i primi». Ribadisce il suo “no grazie” a Piazza Affari e non tradisce la mission: «Non usiamo gas da dieci anni». È più che convinta Rita Bucchi, della Clementoni: «La sostenibilità, come la digitalizzazione, impone un cambiamento culturale». Il suo principio: «Non è un accessorio del business, ma una strategia». Per lei, che produce giocattoli educativi, il futuro sarà ancora del “Sapientino”. Sposta l’angolazione Elisabetta Pieragostini, della Dami srl, fondi per calzature e sede a Sant'Elpidio a Mare: «Dal 1968 la nostra azienda è tutta al femminile. Rispettiamo l’ambiente, la comunità e le persone». Pesarese, e leader nella progettazione di elementi tecnici per accessoriare le auto grandi marche, Massimo Cecchini, della Str Automotive, nel suo portafoglio clienti vanta Ferrari e Lamborghini. «Ho convertito tutti i processi nel digitale. La plastica? Deriva da materiali vegetali». Ma soprattutto: «Nella distinta base, la lista degli elementi che compongono il prodotto, ho inserito la tracciabilità ambientale di ogni parte». Una pratica molto apprezzata nella scuderia del Cavallino Rosso. Lo sprint della transizione.

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