Istituto Montani, 170 anni di storia: «Fermo nel mondo con il nostro ingegno»

Il Montani fa la storia: «Fermo va nel mondo con il nostro ingegno»
Il Montani fa la storia: «Fermo va nel mondo con il nostro ingegno»
di Chiara Morini
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Sabato 11 Maggio 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 11:09

FERMO Buon compleanno Montani: ieri pomeriggio al teatro dell’Aquila il momento clou dei festeggiamenti per i 170 anni di quello che fino a poco tempo fa era l’Istituto tecnico industriale, oggi Istituto tecnico tecnologico. Una scuola che non dimentica da dove viene e ricorda con orgoglio il suo passato, guarda al presente nella formazione degli studenti e guarda al futuro che avranno i diplomati. Di questo si è parlato, ieri, di storia, di presente e di futuro.

La giornata

La dirigente scolastica, Stefania Scatasta, nell’introduzione del pomeriggio a teatro, ha detto: «Vi racconteremo la nostra storia, con salti nel passato e nel futuro». Futuro che appartiene a quei ragazzi saliti sul palco con la maglietta della scuola. «Sono i ragazzi – ha aggiunto Scatasta – che col sorriso ci invitano a vivere l’esperienza della nostra scuola, che è una comunità educante nella quale lavoriamo per il loro futuro». E di futuro ha parlato il sociologo Massimiliano Colombi, che ha coniugato anche il punto di vista economico di Marco Marcatili di Nomisma, ieri assente. «Abbiamo immaginato un futuro – ha detto Colombi – facendo un salto nel tempo al 9 maggio 2050, sognando una Ferrari vincente per almeno 10 anni ancora, un periodo di 15 anni con l’A14 libera, ancora una forte efficienza energetica in città. Tutte questioni che nella visione sono state risolte da ex studenti del Montani».

L’anno

Siamo però nel 2024 e nel presente bisognerebbe avere nuovi occhi per guardare il mondo che cambia. Come? Queste le idee esposte da Colombi: «La formazione, con le imprese che vanno a “caccia” di ex studenti quando ancora sono a scuola, ma sempre di più i ragazzi non chiedono tanto a quanto ammonta la paga, ma quanto tempo sono impegnati e quindi quanto tempo hanno a disposizione per vivere. Fermo potrebbe essere una nuova Agorà, dove gli studenti tecnici incontrano quelli dei licei o delle scienze umane, proponendo uno scambio per arricchirsi reciprocamente, avere cittadini più consapevoli e lavoratori più interessati».

Un po’ l’esperienza dell’amministratore delegato di Ferrari, Benedetto Vigna.

L’opera

«Appena sono arrivato – ha ricordato – ho iniziato a parlare con tutti i dipendenti, circa 5mila ore o 300 persone. Li ho anche fatti salire a bordo delle auto, con i test driver, per fargli provare la velocità a Fiorano. Una di loro, in particolare, dopo 20 anni passati a montare dei pezzi, scesa dall’auto si è commossa».

La famiglia

La sua presenza a Fermo? Il padre ha frequentato il Montani e lui, appena arrivato in piazza del Popolo, ha subito sfogliato l’album dei ricordi: «Ero stato qui nel 1974 l’ultima volta e come sono arrivato mi è tornata alla mente quella foto che ancora ho e che feci con mia madre e mio padre vicino alle colonne». Una bella storia, con i ragazzi che hanno intervistato i docenti sul passato, presente e futuro e sul senso dell’apprendimento e che hanno presentato il corto “Scatti d’ingegno”, viaggio nel tempo tra aule e laboratori. «La storia del Montani – ha sottolineato Settimio Virgili – ha travalicato la provincia, la regione e l’Italia, alcuni allievi sono arrivati anche dall’estero». Accanto a Virgili e Vigna il presidente degli ex allievi, Carlo Labbrozzi. Le autorità in platea. «Al Ministero ho incontrato un amico che mi ha detto che suo padre aveva studiato qui al Montani», ha raccontato il prefetto Edoardo D’Alascio che ha promesso di girare per conoscere tutte le scuole.

La data

«Bello questo compleanno – la chiosa del sindaco Paolo Calcinaro –: io non l’ho frequentato, ma mio padre era vicepreside e l’ho vissuto da vicino. C’era molta familiarità tra professori e personale». «Stiamo lavorando – ha commentato il presidente della Provincia Michele Ortenzi facendo il punto sugli interventi e abbozzando anche il cronoprogramma – per recuperare anche lo spazio del Triennio».

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