​Falconara, gru ribaltata nel cantiere del bypass. Operaio morto, in 4 verso il processo

Falconara, gru ribaltata nel cantiere del bypass. Operaio morto, in 4 verso il processo
​Falconara, gru ribaltata nel cantiere del bypass. Operaio morto, in 4 verso il processo
di Federica Serfilippi
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Martedì 14 Maggio 2024, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 12:07

FALCONARA Operaio morto schiacciato dalla gru: in quattro rischiano il processo per omicidio colposo. Ieri, nel corso dell’udienza preliminare che si è tenuta davanti al gup Francesca De Palma, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. Sono accusati della morte di Marcello Coccellato, il 59enne palermitano che ha perso la vita il 5 agosto del 2020 mentre manovrava la gru all’interno del cantiere del bypass ferroviario. Padre di tre figli, lavorava per la Ricciardello Costruzioni. 


Il rito ordinario

A rischiare di finire a processo sono l’allora legale rappresentante della ditta, il capo cantiere, il responsabile della sicurezza e il direttore del cantiere. Nessuno ha chiesto di procedere con riti alternativi. In caso di un rinvio a giudizio, si andrà dunque a dibattimento. Il gup non ha ancora deciso: lo farà nell’udienza fissata per il 17 giugno, dopo le eventuali repliche delle parti in causa. Alcuni familiari della vittima si sono costituiti parte civile, tra cui i figli e la moglie, assistita dall’avvocato Michele Carluccio. Nel capo d’imputazione risulta esserci anche la Ricciardello Costruzioni, a cui vengono contestati alcuni illeciti amministrativi riferibili proprio al giorno dell’incidente. 

La dinamica

Coccellato era arrivato da pochissimo a Falconara.

Il 5 agosto di quattro anni fa era il suo primo giorno di lavoro nel cantiere per la realizzazione del bypass ferroviario, un progetto appaltato da Rfi alla Ricciardello per circa 60 milioni di euro. Stando a quanto emerso all’epoca dei fatti, l’operaio palermitano era alla guida della gru cingolata per eseguire dei lavori in ausilio alla trivella meccanica che stava facendo delle escavazioni nel terreno. Si trattava, in sostanza, di un’operazione di esecuzione pali. Coccellato, secondo le contestazioni della procura, si era messo al lavoro «in una situazione di pericolo grave ed immediato, costituita dalla presenza del terreno alterato per effetto della movimentazione terra e reso acquitrinoso dalle piogge cadute» nelle ore precedenti. Per l’utilizzo ottimale del mezzo, il terreno sarebbe dovuto essere solido e compatto. Proprio lo stato del terreno, per gli inquirenti, aveva causato la perdita di aderenza del macchinario, contribuendo al suo ribaltamento. La gru aveva schiacciato l’operaio, uscito dalla cabina «in quanto non adeguatamente trattenuto dai dovuti sistemi di ritenzione». Inoltre, «non aveva ricevuto un addestramento specifico alla guida della gru». Una ricostruzione che la difesa rigetta, tanto che non sono stati scelti riti ordinari per affrontare le contestazioni della procura. Tra poco più di un mese, la decisione del gup.

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