«Il nostro Jackson emoziona». Il batterista senigalliese Sabbatini su “Human nature live” venerdì ad Ancona

«Il nostro Jackson emoziona». Il batterista senigalliese Sabbatini su “Human nature live” venerdì ad Ancona
«Il nostro Jackson emoziona». Il batterista senigalliese Sabbatini su “Human nature live” venerdì ad Ancona
di Chiara Morini
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Martedì 7 Maggio 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 13:36

Da Senigallia al mondo con lo show “Human nature live” dedicato alla figura di Michael Jackson. Il batterista senigalliese Alessandro Sabbatini sarà con tutta la compagnia venerdì, 10 maggio, alle ore 21 al Teatro delle Muse di Ancona, per lo spettacolo che sta emozionando.

Alessandro Sabbatini, quali soddisfazioni, anche dall’estero, arrivano da questo tour?

«Ci sta dando soddisfazioni, sia in Italia che all’estero. Facciamo quasi sempre sold out e se restano biglietti quelli sono davvero pochi. Addirittura ci sono persone che, dopo lo spettacolo, ci dicono che vorrebbero rivederlo e capita che si muovano nelle altre città per vederlo».

Vi aspettavate un successo “mondiale” quando l’avete ideato?

«No, per la verità non me lo aspettavo nemmeno un anno fa, quando abbiamo fatto la nuova versione. Ci credevo molto, questo sì, ma non pensavo sarebbe “esploso” in questo modo. Siamo stati, all’estero, in luoghi dove vanno i big della musica, come in Serbia, a Belgrado, per dire: abbiamo portato le emozioni di Michael Jackson sul palco del teatro dove salirà, a novembre, anche Laura Pausini».

Perchè crede piaccia così tanto?

«Abbiamo ora una produzione di livello mondiale, che ha portato un grande know how, una di quelle che suscita nella gente curiosità. Oggi il nostro show è considerato la più grande produzione su Jackson».

Ha collaborato con ex colleghi di Jackson, cosa vi hanno dato? E chi di più?

«Jonathan Moffet, il batterista di Michael, è stato un po’ l’ispiratore. L’apporto maggiore, dal punto di vista tecnico, ci è arrivato da Greg Phillinganes, l’ex tastierista, che ci ha aiutato a ricreare i suoni.

C’è poi anche l’ex coreografo, LaVelle Smith junior, che fra poco entrerà nel gruppo. Qualche settimana fa, LaVelle mi ha chiamato dicendomi che aveva ricevuto dalla Cina alcuni nostri video e chi glieli aveva mandati gli chiedeva se sapevano di chi fossero: ci vorrebbero anche lì. Riceviamo richieste anche dall’Australia, dalla Nuova Zelanda, sempre più internazionali».

Si sente la passione per Jackson, ma lei Sabbatini l’ha mai incontrato?

«Incontrato purtroppo no, sfortunatamente non ci sono mai riuscito. Era il mio sogno più grande, e a settembre 2009 andai negli Stati Uniti anche per quello. Ma se ne è andato prima».

Jackson però è come se fosse con voi durante lo spettacolo?

«Il suo spirito c’è, si sente, si vede anche nelle persone che, durante lo spettacolo, si commuovono e piangono».

Miguel Concha sembra perfetto nel ruolo…

«Quando si è interrotto il rapporto con il nostro vecchio frontman dovevamo trovare un altro professionista, abbiamo cercato e lui è stato il migliore. Ci sono altri frontman, pure loro sosia di Jackson, ma Concha per noi è risultato la migliore combinazione tra canto e ballo».

Quanto manca Jackson oggi?

«Molto, ma più che altro mancava uno spettacolo che rifacesse la musica al suo livello. Michael Jackson è presente in radio, i giornali ne parlano, ma mancava uno spettacolo che facesse emozionare ancora. E se l’80% dei commenti sono positivi, vuol dire che lo show emoziona davvero».

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