«Addio horror di una volta». Il pesarese Carlo Diamantini è il curatore degli effetti speciali del film di Zampaglione

«Addio horror di una volta». Il pesarese Carlo Diamantini è il curatore degli effetti speciali del film di Zampaglione
«Addio horror di una volta». ​Il pesarese Carlo Diamantini è il curatore degli effetti speciali del film di Zampaglione
di Elisabetta Marsigli
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Mercoledì 15 Maggio 2024, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 11:49

È il pesarese Carlo Diamantini il curatore degli effetti speciali di The Well, il nuovo film di Federico Zampaglione, cantante e leader dei Tiromancino, che sarà nelle sale italiane dal 18 luglio prossimo, prodotto da Stefano Masi e Iperuranio Film. È il quinto film per il regista/cantautore, che promette un feroce, cupo e inquietante horror. The Well racconta di Lisa Gray (Lauren LaVera), restauratrice d’arte statunitense chiamata in un piccolo villaggio italiano per riportare all’antico splendore un dipinto medievale rovinato da un incendio.

La maledizione

Non sa che sta mettendo la propria vita in pericolo, a causa di una antica maledizione che genera creature maligne, sangue e atroci sofferenze. Un film di cui Diamantini è particolarmente orgoglioso: «mi sono appassionato sin da subito alla sceneggiatura e ho accettato nel giro di 24 ore la proposta di Zampaglione. Mi aveva chiamato su consiglio di un amico, mentre ero a Parigi, un po’ timidamente: essendo una produzione indipendente non c’erano grosse risorse economiche. Leggendo la sceneggiatura ho notato che c’erano davvero una marea di cose da fare e l’idea di potermi sbizzarrire mi ha conquistato subito». Lavorare senza limiti, il sogno di ogni creatore di effetti speciali: «avere campo libero non è cosa che ti capita spesso e in questa occasione non c’era un team: ogni cosa l’ho creata da solo, compresa la disgustosa creatura bianca protagonista.

Era dagli anni ’80 che non si faceva un film horror così potente. Ultimamente i registi ti chiedono di andarci piano, sennò devono vietare la pellicola, ma avere un regista che ti dice esageriamo, per quelli come noi, è fantastico».

Carlo sottolinea come, negli ultimi anni, sia cambiato molto il cinema horror: «Ormai ci si rivolge ad un pubblico di teen ager, sia come tematiche che come scene, e questo ha comportato un notevole alleggerimento del genere. La maggior parte non sono più veri film dell’orrore, ma più film drammatici mascherati da horror: dalla famiglia con problemi che abita la casa con un fantasmino a situazioni che coinvolgono gruppi di giovanissimi. Soprattutto nel mainstream sono molto più leggeri rispetto a quelli degli anni ’70 o ’80. In quegli anni avevano inventato degli stili che ora sono ancora riproposti: nuovi film con i soliti mostri, manca l’estro di inventarsi qualcosa di nuovo.

Ormai è impossibile aver paura, ma questo The Well è davvero molto forte al punto da rischiare un “vietato ai 18”, il che però, per me sarebbe un onore». Insieme al fanese Andrea Giomaro, Carlo Diamantini è una delle eccellenze di questo mestiere in Italia: «Devi avere una passione esagerata e comunque è complicato come lavoro, per capire tutto ci vogliono anni e oggi si desidera arrivare alla professionalità in breve tempo. Io iniziai con Dario Argento, col Fantasma dell’Opera nel ’97 e La terza madre nel 2005: i tempi in cui si faceva horror sul serio. Il problema è arrivato quando i film sono stati prodotti da Rai e Mediaset: dovendo andare in televisione non puoi realizzare cose eccessive, nemmeno volendo». A Parigi, fino novembre scorso, Diamantini ha lavorato per alcuni episodi di The Walking Dead e ha appena terminato le riprese di una produzione in Romagna dal titolo “Al progredire della notte”, con la regia di Davide Montecchi.

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