Il curatore Nicosia esalta le Marche a Roma: «Quanti geni in una regione». L'esposizione occupa 57 padiglioni

Il curatore Nicosia esalta le Marche a Roma: «Quanti geni in una regione». L'esposizione occupa 57 padiglioni
Il curatore Nicosia esalta le Marche a Roma: «Quanti geni in una regione». L'esposizione occupa 57 padiglioni
di Lucilla Nicolini
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Giovedì 23 Marzo 2023, 18:23

ROMA- Eccellenza Marche: non solo Raffaello, Leopardi e Rossini. A dimostrarlo è stata allestita a Roma una mostra, che si inaugura il 29 marzo a Palazzo Poli. "Le Marche. L'unicità delle molteplicità" è stata annunciata ieri dal governatore Francesco Acquaroli e dal curatore, Alessandro Nicosia. Un cimento, dottor Nicosia, dare conto di tutte le personalità di rilievo che nei secoli hanno dato lustro alle Marche.

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L'intervista

«Un numero enorme, al punto che purtroppo abbiamo dovuto operare delle scelte, sofferte.

In tutti i campi, le Marche vantano una pluralità, che le caratterizza, non solo nel nome. Poche altre regioni hanno dato i natali a tante personalità, di molte delle quali pochi sanno che sono di origine marchigiana. Non parlo solo dell'arte, dal Rinascimento all'età contemporanea, ma anche del mondo dello spettacolo. E la pluralità è data anche dalla differenziazione, oltre che nei più diversi settori, anche nell'approccio, nella caratterizzazione, nell'originalità».

Come è organizzata l'esposizione?
«Per "isole", padiglioni: 57, uno per ogni protagonista, di cui siamo riusciti a esporre, grazie alla disponibilità di eredi, musei e fondazioni, un'opera o un manufatto originale, oggetti significativi e rari, alcuni dei quali inediti, corredati da schede informative, ascoltabili anche in inglese, inquadrando il Qr Code. Da questo punto di vista, per me che pure ho organizzato centinaia di eventi, è stato stupefacente reperire testimonianze inimmaginabili. Per farle solo qualche esempio, un filmato spassoso di Ave Ninchi, prestato da Rai Teche, che ci ha dato un grande supporto; e, offerta da Olimpia Leopardi, la penna d'oca con cui scriveva Giacomo, che credo esca per la prima volta dalla casa natale. E poi l'ultimo ritratto di Raffaello. Ma anche gli strumenti delle vittorie di Elisa Di Francisca».

Una formula nuova, per questa mostra?
«Un'idea originale, che è stata subito accolta con entusiasmo dal presidente Acquaroli. Allestita com'è nella Capitale, a Palazzo Poli, sede dell'Istituto Centrale per la Grafica, quello su cui insiste la Fontana di Trevi, un mito per i turisti, sarà di grande richiamo, anche perché, grazie al Ministero della Cultura, sarà visitabile gratuitamente. E in maniera inedita, diversa, rivelerà al mondo le eccellenze marchigiane, le forme di creatività in cui ha eccelso questa regione, meglio di qualsiasi campagna di promozione sui media».

Come non averci pensato prima, verrebbe da dire. E a proposito di creatività, c'è posto, in mostra, anche per l'imprenditoria?
«Questa idea è stata subito accantonata, perché allargarsi a tutti gli imprenditori di spicco delle Marche avrebbe richiesto spazi ben più ampi: un intero palazzo. Ma Acquaroli, ieri, ha annunciato una prossima iniziativa analoga, riservata alle imprese eccellenti, al Made in Marche, proseguendo sul percorso iniziato».

Una curiosità: qual è, tra tanti personaggi, quello lei che ama di più?
«Il pittore Corrado Cagli, che ho conosciuto personalmente, la cui famiglia ha prestato uno splendido dipinto raffigurante un paesaggio marchigiano. Struggente, come le tante facce delle Marche».

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