Riceci, il sindaco di Pesaro in commissione d'inchiesta: «Non sapevo niente della discarica»

Riceci, il sindaco di Pesaro in commissione d'inchiesta: «Non sapevo niente della discarica». Borrelli: «Tiviroli ha detto il falso». Nella foto Matteo Ricci a palazzzo San Macuto
Riceci, il sindaco di Pesaro in commissione d'inchiesta: «Non sapevo niente della discarica». Borrelli: «Tiviroli ha detto il falso». Nella foto Matteo Ricci a palazzzo San Macuto
di Lorenzo Furlani
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Giovedì 25 Aprile 2024, 10:01 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 08:56

PESARO «Non sapevo niente del progetto della discarica di Riceci, ne sono venuto a conoscenza quando sono nate le polemiche. E’ stato un grave errore dell’amministratore delegato di Marche Multiservizi, la discarica non si farà perché le comunità locali non la vogliono e non ci sono le distanze».

Ascoltato dalla commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti, ieri pomeriggio, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha ribadito (con qualche dettaglio in più) la sua posizione già espressa più volte sulla vicenda che ha mandato in crisi la governance dell'azienda pesarese dei servizi pubblici locali.

L’accordo con Aurora

A palazzo San Macuto, Ricci ha affermato che dell’accordo con il partner di San Marino, che prevede l’esborso di 25 milioni di euro per acquistare la società dei terreni e del progetto tecnico, non sapeva nulla. Del resto l’operazione rientra nell’iniziativa privata di Mms e non nella programmazione pubblica.

«Non conosco il signor Aurora», ha precisato. Il sindaco ha attribuito tutta la responsabilità dell’operazione, che ha già prodotto l’esborso di 3,2 milioni per il 40% della società Aurora, all’amministratore delegato nominato da Hera, a cui per i patti parasociali compete la gestione di Marche Multiservizi, società a partecipazione pubblica maggioritaria degli enti locali del territorio, ai quali spetta la funzione di indirizzo. Ricci ha assolto i due delegati del Comune di Pesaro nel consiglio di amministrazione (il presidente Andrea Pierotti e Sara Mengucci), che hanno deliberato il via libera a Tiviroli per la maxi discarica di rifiuti speciali non pericolosi e che all’epoca non l’hanno informato. «Si sono fidati dell'ad Tiviroli - ha sottolineato il sindaco -, peraltro finora aveva sempre gestito bene la società».

Il confronto con Mms

Interessante il risvolto su come Matteo Ricci ha saputo del progetto. «Quando la popolazione ha sollevato le prime polemiche - ha riferito ai commissari - ho avuto una riunione con l’amministratore delegato, a cui ho chiesto che cosa stesse succedendo. Mi è stato spiegato che non c'era nessun problema, che su quel progetto i Comuni competenti erano d'accordo. Avendo un po’ di esperienza amministrativa, ho subito espresso le mie perplessità prevedendo, cosa che poi puntualmente è accaduta, che i due Comuni, cioè Petriano e Urbino, avrebbero cambiato opinione e di conseguenza l'avrebbe cambiata anche la Regione e non si sarebbe fatto nulla. Alla mia obiezione mi è stato risposto: “No, ti sbagli, sono tutti d'accordo”».

Invece, non lo erano. Secondo la ricostruzione di Ricci questo confronto è avvenuto dopo la famosa delibera del cda di Marche Multiservizi del 12 dicembre 2022. Due mesi prima di quella data (l'11 ottobre) il consiglio comunale di Petriano aveva deliberato all’unanimità un documento contro la discarica a Riceci, mentre una settimana prima (il 5 dicembre) l’assessore regione Aguzzi era andato a Gallo, presente il sindaco Fabbrizioli e il presidente della Provincia, per dire in un’assemblea pubblica che il sito non rispettava la distanza dal centro abitato prevista dal piano regionale dei rifiuti.

«Hera risolva il problema»

Poi Matteo Ricci ha ricostruito gli scontri nel consiglio di amministrazione e in assemblea dei soci di Marche Multiservizi con Hera, il cui presidente Fabbri ha sempre difeso Tiviroli (la cui revoca non compete al sindaco di Pesaro, che detiene il 25% delle azioni) e ha ribadito la richiesta di un piano B.

Riguardo ai danni a cui Mms rischia di esporsi per il contratto firmato con Aurora (rischio che ha già bloccato nel cda una prima istanza della parte pubblica per uscire dal progetto), Ricci ha precisato che Hera ha creato il problema e Hera lo deve risolvere. Ha ribadito che la Provincia quanto prima deve chiudere il procedimento di autorizzazione e la Regione deve programmare la soluzione allo smaltimento dei rifiuti speciali richiamando l’esigenza di un termovalorizzatore per i rifiuti indifferenziati e il residuo della raccolta differenziata, visto che anche l'Unione Europea pone limiti al ricorso alle discariche.

I rifiuti urbani

In realtà si profila come un problema anche lo smaltimento dei rifiuti urbani perché nella prima parte del 2027 si esauriranno le discariche di Fano (di competenza di Aset) e di Tavullia, dopo l'accordo di programma del 2017, che prevedeva l'accelerazione della chiusura degli impianti gestiti da Marche Multiservizi (quello di Urbino si è saturato nel 2022) con il conferimento di rifiuti speciali anche da fuori ambito oltre i limiti stabiliti dalla Regione. Al riguardo, il sindaco di Pesaro ha valutato che dopo le elezioni amministrative di giugno ci saranno i tempi per programmare una soluzione (da tempo si allude all'ampliamento della discarica di Monteschiatello di Fano, ma c'è la forte opposizione del comune confinante di San Costanzo).

Secondo Ricci, il problema di Riceci è nato perché non si è concluso, per l'opposizione di Fano, il progetto di creare una società unica dei servizi nella provincia di Pesaro Urbino. Cosicché, non avendo a breve più una discarica per rifiuti urbani da gestire, Marche Multiservizi ha pensato di costruirne e gestirne una totalmente per rifiuti speciali, considerando le entrate che può garantire.

L'attacco a Tiviroli

Durante l’audizione di Matteo Ricci, un duro attacco è stato portato all’amministratore delegato di Marche Multiservizi, Mauro Tiviroli, da parte del deputato Francesco Emilio Borrelli, vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti.

«Da quello che il sindaco di Pesaro dice - ha scandito Borrelli - emerge che l’amministratore delegato ha detto delle falsità, immagino che un amministratore, che dà delle garanzie ai sindaci, dicendo delle bugie non può che essere rimosso». Il riferimento è alle affermazioni di Tiviroli sul consenso istituzionale al progetto della discarica e sulla conoscenza di tale progetto da parte di tutti i maggiori soci.

Borrelli ha parlato di falso ideologico: «Lo dico al presidente e a tutti i membri della commissione, abbiamo l'ammministratore delegato che è venuto qui a dire il falso».

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