PESARO La storia di Natale, di quelle che fanno capire la forza dirompente della vita. E con un lieto fine che strappa gioia e sorrisi. Mercoledì sera una donna incinta di 33 anni ha ha chiamato l’ambulanza perché si erano rotte le acque. Il mezzo medicalizzato della Potes di Montecchio è corso per il trasporto, ma durante il tragitto la situazione ha subito un'accelerazione improvvisa. Così l’ambulanza si è dovuta fermare verso Villa Fastiggi.
L’assistenza
Al reparto di Ostetricia del San salvatore avevano già preparato tutto ma il bimbo aveva troppa fretta di nascere.
Benvenuto Massimo
Massimo, questo il nome scelto dalla coppia, pesa 3,230 kg ed è in ottima salute. L’ambulanza è poi arrivata al pronto soccorso poco prima delle 20 e anche qui c’è stato un momento di grande gioia e commozione all’arrivo. Mamma e bimbo stavano bene, tutto era andato per il meglio. A confermarlo Claudio Cicoli, Direttore Unità Operativa Complessa Ostetricia Ginecologia. «Una bella storia, conclusasi al meglio. Un lieto fine dovuto a professionisti adeguati che hanno permesso una nascita in buona salute del bimbo. L’ostetricia è un reparto che lavora sempre in urgenza ed emergenza rispondendo h24 alle chiamate. Oggi ci troviamo ad affrontare il parto in maniera molto umana, con percorsi sempre più attenti all’esigenza della donna. Serve una politica a favore della famiglia per invertire la tendenza della denatalità, perché senza bambini non c’è futuro».
La gioia
Cicoli ricorda quando negli anni ’60 le donne partorivano in casa. «Eventi che potevano portare a complicazioni e mortalità, oggi gli ospedali sono presidi sicuri, luoghi sempre pronti, con professionisti pronti. Dobbiamo favorire le nascite». Anche l’autista del mezzo era visibilmente emozionato e le infermiere del pronto soccorso hanno accolto il piccolo con gioia: tra l’altro avevano finito un corso che riguardava il pronto intervento in caso di parti "veloci".