FANO - “Primus pictor in orbe”, primo pittore al mondo: con questo titolo tratto da un’espressione usata per il Perugino nel contratto stipulato per la realizzazione di 2 dipinti per la chiesa di Santa Maria Nuova a San Lazzaro, è stata inaugurata ieri mattina la mostra della pala Duranti, così chiamata dal nome dell’antico committente, appena tornata dall’Opificio di Pietre Dure di Firenze, dopo essere stata sottoposta a lungo restauro.
L’allestimento
La mostra è stata allestita nella sala Morganti del Museo Civico, resterà aperta fino al 7 aprile 2024 e sarà visitabile nei giorni di venerdì e sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, di domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.
Le relazioni
Sono seguite le relazioni delle due curatrici della mostra, la professoressa Anna Maria Ambrosini Massari docente di Storia dell’Arte dell’Università di Urbino e la direttrice della istituzione fiorentina Emanuela Daffra. La pala del Durante è partita da Fano 2 anni fa soprattutto per essere sottoposta a un intervento di bonifica resosi necessario per la presenza di tarli; poi si sfruttò l’occasione per effettuare un intervento completo di restauro, reputato utile non solo per consolidare il tutto, ma per ricreare la lucentezza dei colori. «Certamente – ha evidenziato Anna Maria Ambrosini – Perugino fu a Fano nel 1488 e vi stazionò a lungo seppure saltuariamente, finché non concluse l’opera nel 1497. Da buono “perugino” pare amasse fare i bagni nella nostra riviera e non è azzardato dire che con lui ci fossero gli allievi della sua bottega, incluso il piccolo Raffaello che il padre, Giovanni Santi, anch’egli presente a Fano in quegli anni per dipingere la Visitazione, lo aveva condotto proprio dal Perugino perché imparasse il mestiere. Purtroppo le nuove indagini, come ha rivelato Emanuela Daffra, non sono riuscite a documentare la mano di Raffaello almeno su un quadro della Predella, tuttavia sono stati rinvenuti interventi attribuibili a più mani, il che dimostra l’elevata qualità degli allievi del maestro.
La misura
Tra le scoperte è stato rinvenuto un paesaggio raffigurante il panorama di una città, poi cancellato sulla lunetta ed è risaltata l’eccezionale bravura del Perugino nel riproporre gli incarnati e di utilizzare i colori che ora hanno riassunto una lucentezza eccezionale. La mostra offre la singolare opportunità di ammirare la pala ad altezza d’uomo, inclusa la lunetta che solitamente si trova in alto e a distanza ravvicinata. Tra breve sarà disponibile un catalogo dedicato a Franco Battistelli.