Il timore di messe nere
È quest’ultimo l’aspetto che più dispiace sia a don Piergiorgio che al suo collaboratore Jean Marie Kwizera. Qualche altro oggetto è stato abbandonato in un cestino dei rifiuti. Segno evidente che i malviventi hanno agito con un certo disprezzo. C’è anche da rilevare che chi è entrato in azione sapeva dove passare e come fare per arrivare all’armadio dove i calici erano conservati. Non è da escludere che sia stata lasciata qualche traccia utile alle indagini dei carabinieri. Riemerge al tempo stesso che la chiesa è stata presa di mira anche in altre occasioni. Non sempre i furti sono andati in porto per fortuna. Un manufatto difficile da tutelare in termini di prevenzione e controllo se è vero che l’edificio con la sua singolare struttura in cemento armato, maestoso ed elegante, conta oltre cinquanta tra porte e finestre in vetro. Dispiace a tutti rendersi conto di questa fragilità rispetto ai malintenzionati. La costruzione della chiesa avvenne a suo tempo all’insegna dell’eleganza in chiave moderna.