Risonanze magnetiche e colonscopie, incubo liste d'attesa. Ma la Regione ora ha una mappa precisa

L'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, è riuscito a controllare le prestazioni di giorno in giorno per intervenire nell'immediato

Risonanze magnetiche e colonscopie, quando le le prestazioni sono da incubo
Risonanze magnetiche e colonscopie, quando le le prestazioni sono da incubo
di Martina Marinangeli
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Domenica 26 Marzo 2023, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 11:00

ANCONA  - Colonscopie, prime visite pneumologiche e risonanze magnetiche all’encefalo. Nell’incubo generale delle liste di attesa andate fuori controllo dopo lo tsunami Covid, sono queste le tre prestazioni più critiche che la Regione sta monitorando con maggior attenzione. L’ultimo report elaborato da Palazzo Raffaello mette a confronto l’andamento della presa in carico nei mesi di febbraio 2022 e 2023: un anno fa le domande per una colonscopia con endoscopio flessibile erano state 1386 e il numero di persone rimaste senza prima disponibilità si era assestato sulle 262 unità. Di queste, 77 venivano inserite nelle liste di pre appuntamento.

 

Il confronto


A distanza di un anno, sono i numeri a certificare la criticità che il sistema sanitario si trova ad affrontare: 2.312 domande in totale, 426 persone che non sono riuscite a trovare un posto disponibile, 408 finite nelle liste di pre appuntamento.

Altra prestazione, stesso problema. Per una risonanza magnetica all’encefalo, su 616 domane nel febbraio 2022, a 134 è mancata la prima disponibilità e 20 sono state inserite nelle liste di pre appuntamento. Nel 2023, su 862 richieste, 148 sono rimaste fuori dai giochi e 48 in lista di pre appuntamento.

La situazione è invece migliorata per quanto riguarda la prima visita pneumologica: un anno fa, le domande registrate si erano assestate sulle 938 unità, di cui 210 senza prima disponibilità. A distanza di un anno, sulle 1493 domande di prestazione arrivate dai cittadini lo scorso febbraio, 190 sono rientrate nel gruppo di quelle senza prima disponibilità, con 130 in lista di pre appuntamento. Per avere una mappa quanto più puntuale possibile delle reali esigenze, la Regione sta elaborando a livello settimanale e quotidiano le richieste e le disponibilità nelle cinque Ast. 


Il piano


Un piano di lavoro per approntare il quale ci sono voluti 9 mesi (prima, infatti, i dati erano trimestrali). Gli ultimi dati disponibili sono quelli che fotografano la situazione della settimana tra il 12 ed il 18 marzo. Finestra temporale dalla quale emerge come alcune prestazioni - oltre alle tre su cui la Regione ha acceso un faro - siano maggiormente in affanno. Come ad esempio l’ecografia mammaria bilaterale: per questo esame, sono arrivate 1585 richieste, a fronte di un’offerta di 1235 unità. Il numero di persone rimaste senza prima disponibilità è stato di 209 e 141 sono state inserite nelle liste di pre appuntamento, in attesa che si liberi un posto. Anche per la prima visita cardiologica si fa fatica a stare dietro alle necessità del territorio: su 1216 domande arrivate, l’offerta è stata di poco più della metà, ovvero 623 unità. E così 298 persone non sono riuscite a trovare una prima disponibilità e 295 sono state inserite in lista di pre appuntamento. 


Le criticità


L’elenco potrebbe andare avanti ancora a lungo, ma il quadro è già chiaro così. Per rimettere sui binari un treno deragliato dopo il Covid, l’assessorato regionale alla Sanità ha calendarizzato per ogni lunedì un incontro con i direttori generali degli ospedali e con i commissari delle Ast tarato proprio sulla gestione delle liste di attesa. Un problema che impone una soluzione immediata.

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