ANCONA - Il new deal della Lega marchigiana può cominciare. Il congresso regionale del partito - riunito ieri mattina al PalaCongressi di Loreto e presieduto dall’ex commissario Riccardo Marchetti - ha eletto la deputata Giorgia Latini nuova segretaria. Una candidatura unitaria - votata da 296 militanti su 581 aventi diritto - arrivata dopo la defenestrazione del commissario Mauro Lucentini, che tuttavia, su indicazione della federazione di Fermo, trova posto nel direttivo regionale insieme al deputato Mirco Carloni (espresso dalla provincia di Pesaro), all’assessore regionale Andrea Antonini (per l’Ascolano), al sindaco di Macerata Sandro Parcaroli (per il Maceratese) e Massimiliano Cannas (per l’Anconetano).
Le figure
A completare il direttivo, entrano poi i cinque segretari provinciali e, con ruolo consultivo, assessori e consiglieri regionali.
L'exploite elettorale
Dall’exploit elettorale nelle Politiche di settembre, FdI non ha quasi più fatto toccare palla alla Lega regionale nelle decisioni di peso, con il presidente Francesco Acquaroli sempre più decisore (quasi) in solitaria. Quanto a equilibrio tra forze alleate «si può fare molto di meglio - sentenzia Latini - quindi il mio dialogo con il presidente Acquaroli e la coordinatrice Elena Leonardi partirà da subito in questo senso». E ci tiene a sottolineare come «nelle altre forze politiche i responsabili siano nominati dai vertici, mentre nella Lega vengono scelti democraticamente dalla base».
Stoccata numero due. Getta invece acqua sul fuoco in merito alle beghe interne: «Con Lucentini abbiamo sempre lavorato in squadra e continueremo a farlo. Da commissario ha traghettato il partito verso il congresso, poi abbiamo ascoltato la base e abbiamo convenuto che la mia figura fosse di maggiore sintesi».
Tradotto: mettiamoci alle spalle le ruggini e rimbocchiamoci le maniche, anche perché c’è parecchio da fare. «Dobbiamo essere all’altezza di ritrovare il contatto con la base, cosa che i militanti hanno lamentato». Infine, una punta d’orgoglio: «Le Marche sono la prima regione d’Italia a fare questa elezione democratica». E qui si punta a far ripartire un partito in declino.