Lega Marche: «No alle norme europee che penalizzano la pesca marchigiana». Depositata la mozione a firma Marinangeli

Lega Marche: «No alle norme europee che penalizzano la pesca marchigiana». Depositata la mozione a firma Marinangeli
Lega Marche: «No alle norme europee che penalizzano la pesca marchigiana». Depositata la mozione a firma Marinangeli
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Giovedì 22 Giugno 2023, 17:26 - Ultimo aggiornamento: 18:52

ANCONA – La Lega al fianco del settore pesca delle Marche. Depositata in consiglio regionale la mozione del gruppo consiliare Lega Marche a prima firma Marco Marinangeli per sollecitare l’intervento della Giunta, nell’ambito delle sue competenze, per scongiurare l’applicazione delle nuove regole europee per l’eliminazione della pesca a strascico e implementare l'azione regionale di sostegno finanziario al settore.

Il rischio è quello che il territorio sia investito da una crisi dai risvolti economico-sociali pesanti per l’impatto sul settore ittico del piano di misure UE, cui andrebbero a sovrapporsi gli effetti di azioni di salvaguardia ambientale come le aree marine protette.

La filiera governativa

«La Lega prosegue è impegnata con tutta la sua filiera di governo per bloccare le norme che minacciano il nostro sistema di pesca e le nostre preziose tradizioni. Difendiamo il lavoro di circa 2000 pescatori e la sopravvivenza delle loro famiglie - spiega Marinangeli - Proprio nei giorni successivi alla presentazione della nostra mozione, grazie al lavoro della Lega, che si è spesa anche per ottenere l’intesa tra tutti i gruppi parlamentari, la Commissione Agricoltura e Pesca della Camera dei Deputati, presieduta da Mirco Carloni, ha comunicato il no dell’Italia all'Unione europea».

Le Marche hanno 8 porti dislocati su 174 km di costa, una flotta peschereccia di circa 900 imbarcazioni, circa 2.000 pescatori e possiedono un rilevante polo industriale di trasformazione del prodotto locale.

«La produzione marchigiana di pesce rappresenta un decimo della produzione italiana ed il pescato marchigiano è funzionale all'intera industria agroalimentare – conclude Marinangeli – Non siamo contrari all’ecosostenibilità e alla salvaguardia dei fondali marini, ma questo obiettivo si può raggiungere anche con misure meno penalizzanti, come hanno suggerito esperti ed associazioni di categorie»

L'appoggio dell'europarlamentare Procaccini (FdI)

«Le forti limitazioni al settore della pesca, con conseguenti gravi danni economici e sociali per l’intero settore in Italia, sono l’esempio degli eccessi che la politica green dell’Europa sta provocando in nome di una ideologia senza equilibrio.

Estendere il divieto di pesca a strascico ad un ulteriore 30% dei mari, come intende fare il commissario europeo alla pesca Sinkevicius nella proposta contenuta nel nuovo piano d’azione per l’ecosistema marino, significa non considerare il forte impatto economico e occupazionale in un settore importante per l’economia italiana, specie quella meridionale» afferma l’europarlamentare di Fratelli d’Italia-ECR, Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo 

«I pescatori italiani hanno fatto già enormi sforzi per adeguare i metodi di pesca e rispettare al massimo il mare e l’ambiente, con importanti risultati. Vietare ulteriormente la pesca a strascico, peraltro senza il supporto di studi scientifici, vuol dire distruggere un settore che in Italia vede impegnate più di 2000 imbarcazioni per quasi il 50% del fatturato totale del settore pesca, e invece favorire l’arrivo di pesce da altri mari pescato da imbarcazioni che non devono sottostare ad alcun divieto. Sono vicino ai pescatori che domani protesteranno in tanti porti italiani contro questo provvedimento della UE che necessita di una adeguata revisione» conclude Procaccini 

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