Il medico di base Magi: «Manca una vera organizzazione e questo intasa i Pronto soccorso»

Il medico di base Magi: «Manca una vera organizzazione e questo intasa i Pronto soccorso»
Il medico di base Magi: «Manca una vera organizzazione e questo intasa i Pronto soccorso»
di Antonio Pio Guerra
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Lunedì 29 Aprile 2024, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 12:52

Massimo Magi, presidente di Nusa Servizi, società di Fimmg per lo sviluppo delle attività dello studio medico: quali sono le maggiori criticità per il comparto marchigiano della medicina del territorio?

«Il vero problema è l’organizzazione, che poi comporta difficoltà sul fronte delle liste di attesa e della gestione delle patologie croniche. Tutte criticità che rendono difficile eseguire un percorso di cura adeguato, efficace ed efficiente. A fronte di tante opportunità, la sanità marchigiana si sta girando dall’altra parte».

Può spiegare?

«Prendiamo l’emergenza liste di attesa. A livello nazionale c’è un decreto da 225 milioni, di cui 6 per le Marche, per la diagnostica di I livello affidata al medico di medicina generale. Nessuno si sta però dando da fare perché questi dispositivi per la diagnostica (elettrocardiogramma, holter cardiaco, etc) arrivino negli ambulatori».

E i punti salute? L'assessore Saltamartini ne ha promesse diverse decine entro qualche mese.

«È una schizofrenia del sistema.

Non abbiamo bisogno di ospedali, ma di reti curanti. Attivare punti salute è mescolare le carte senza dare una risposta corretta ai bisogni delle persone. Le reti curanti si fanno con i medici di famiglia, con gli infermieri, gli assistenti sociali e gli specialisti».

E allora qual è il problema?

«Sono i pazienti cronici che intasano i Pronto soccorso. Se potessero essere gestiti in uno studio medico, ci ritroveremmo una sanità più equa ed accessibile. Se io avessi l’attrezzatura per dare risposte immediate, sa quanti Pronto soccorso potremmo decongestionare? È un problema che credo l’assessore Saltamartini sia ora che si ponga».

C’è chi dice che siate voi medici di base a delegare troppo ai Pronto soccorso. Cosa risponde?

«Dei pazienti che vanno in Pronto soccorso, solo il 30% viene inviato lì dal medico di famiglia. C’è molto movimento autonomo del cittadino che cerca una scappatoia per risolvere problemi relativi all’attesa».

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