Ast, le nomine e gli stracci. Caos su Ascoli, Lega a pezzi: riunione fiume della Giunta regionale

Ast, le nomine e gli stracci. Caos su Ascoli, Lega a pezzi: riunione fiume della Giunta regionale
Ast, le nomine e gli stracci. Caos su Ascoli, Lega a pezzi: riunione fiume della Giunta regionale
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 15:19

ANCONA Ci è voluta una riunione fiume della giunta andata avanti dalle 14 alle 20 - minuto più minuto meno - e preceduta da confronti interni ai gruppi politici della maggioranza in qualche caso (vedi la Lega) da coltello tra i denti. Ma alla fine Palazzo Raffaello ha ieri chiuso il tetris delle nomine dei direttori generali nelle cinque Aziende sanitarie territoriali, commissariate da inizio anno. Partiamo dalla fine, ovvero dalle figure scelte per guidare il nuovo corso della sanità post riforma.


Le figure scelte

Dal 1° giugno prenderà le redini dell’Ast 1 di Pesaro Nadia Storti - ex dg dell’Asur e commissaria dell’Ast 2 di Ancona - che subentra a Gilberto Gentili, a cui va invece il posto di Roberto Grinta all’Ast 4 di Fermo.

Un tetris, appunto. Ad Ancona arriva Giovanni Stroppa, vecchia conoscenza della sanità dorica: prima di diventare direttore amministrativo della Asl di Lanciano, Chieti e Vasto nel 2021, infatti, aveva guidato dal 2014 proprio quella che allora si chiamava l’Area vasta 2 di Ancona. Essendo attualmente incaricato fuori regione, prenderà servizio dal 17 luglio e, fino al 16, Storti manterrà anche il ruolo di commissario. Nell’Ast 3 di Macerata, riprende il timone Daniela Corsi, dopo le parentesi Antonio Draisci (ora dirigente del Dipartimento Salute della Regione) e Armando Gozzini (dg di Torrette). Corsi era stata inserita nella rosa dei 30 idonei - stilata dalla commissione valutatrice - con riserva (l’Avvocatura di Stato aveva infatti impugnato la decisione del Tribunale del Lavoro di Roma che le dava ragione in merito al ricorso contro l’esclusione dalla rosa degli idonei al ruolo messa nero su bianco dal Ministero della Salute). 

Il nodo ascolano

Ma nonostante ciò, alla fine l’ha spuntata, pur con qualche mal di pancia interno alla maggioranza. Dulcis in fundo, il vero nodo gordiano: la complicatissima Ast 5 di Ascoli. Dopo l’addio di Vania Carignani, che lo scorso 30 aprile aveva rifiutato la proroga dell’incarico da commissario, era subentrato Grinta. Uomo vicino alla Lega che però ora è stato fatto fuori da tutte le posizioni. Nel primo pomeriggio di ieri il nome dato per certo all’Ast del sud era quello di Massimo De Fino, attuale direttore dell’Azienda sanitaria Umbria 2. Ma poi il diretto interessato avrebbe declinato l’offerta e le nomine si sono arenate. Tanto che ci sono volute svariate ore per arrivare alla decisione finale: a sbrogliare quel ginepraio - in buona parte politico - che si è creato ad Ascoli toccherà a Nicoletta Natalini, direttore sanitario dell’azienda Usl Irccs di Reggio Emilia. 

Il retroscena

Come per Stroppa, ci sarà bisogno di un interregno nell’attesa che chiuda con il suo attuale ruolo. E a commissariare l’Ast 5 fino al 16 luglio arriva nientepopodimeno che Maria Capalbo, attuale dg dell’Inrca, ex dg della fu Marche Nord ed ex commissaria dell’Ast 1 di Pesaro. Fin qui la fredda cronaca. Poi c’è il retroscena politico. Prima della riunione di giunta, si narra di uno scontro molto pesante tra il commissario della Lega Mauro Lucentini e l’assessore, sempre in quota Carroccio - Andrea Antonini (di Ascoli), proprio sull’Ast 5. Tra i corridoi di Palazzo Leopardi, a margine dei lavori del Consiglio regionale, si sarebbero alzati infatti i toni tra i due per una mancata convergenza sul nome da piazzare. L’Ast del sud aveva già creato non pochi grattacapi al governatore Francesco Acquaroli, che stanco della pace armata tra i partiti del centrodestra ascolano, avrebbe fin da subito chiesto un dg esterno. E così è stato. Ma ci si è arrivati non prima che la Lega quasi si dilaniasse tra lotte intestine. 

Gli equilibri

Una Lega che vede uscire del tutto dai radar l’altro suo nome - fortemente sponsorizzato dal deputato Mirco Carloni - ovvero Roberto Grinta, e che perde l’egemonia sull’Ast di Pesaro. Lo slittamento di Gentili verso l’Ast 3 è infatti un altro chiaro segnale del mutato equilibrio nei rapporti di forza in maggioranza. A volere Storti - tecnica trasversalmente apprezzata - all’Ast 1 sarebbe stato in primis l’assessore in quota FdI Francesco Baldelli, già tra i principali oppositori della conferma di Capalbo (anche lei sponsorizzata dalla Lega) a Pesaro e finita così all’Inrca. Insomma, nel gioco di pesi e contrappesi interni al centrodestra, l’ago della bilancia inizia a pendere parecchio su FdI. E una Lega anche vittima di beghe interne vede la sua golden share , figlia della maggioranza in Consiglio regionale, diventare sempre più sbiadita.

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