Il neo sindaco Silvetti fa tappa al Corriere Adriatico: «Che bello finire da voi questa giornata unica»

Il neo sindaco Silvetti fa tappa al Corriere Adriatico: «Che bello finire da voi questa giornata unica»
Il neo sindaco Silvetti fa tappa al Corriere Adriatico: «Che bello finire da voi questa giornata unica»
di Maria Teresa Bianciardi
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Martedì 30 Maggio 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 07:11

La lunga giornata di Daniele Silvetti, nuovo sindaco di Ancona, si è conclusa in uno dei luoghi legati con il doppio filo a questa regione, a questa città: il Corriere Adriatico, il nostro giornale. «E non poteva che essere così - sottolinea Silvetti - è il giornale della città, che mi ha visto crescere politicamente e non solo. Sacrosanto venire da voi». A proposito: sarà una coincidenza, ma l’avvocato 49enne che nel giro di un paio d’ore ieri ha spazzato via trent’anni di amministrazione di centrosinistra ha iniziato proprio trent’anni fa la sua carriera politica cominciando dalla base per arrivare, step by step, alla poltrona più ambita.


La scalata politica

Un miraggio (fino a ieri) per il centrodestra. «Per chi come me, ha iniziato dai banchi del consiglio comunale, essere chiamato oggi sindaco è una particolare emozione, ma è stato un progetto costruito nel tempo».

Un progetto che adesso si chiama Ancona e che appartiene agli anconetani, ovvero: mettere in cantiere quel cambiamento leit motiv della campagna elettorale, assieme alla filiera istituzionale che da adesso e per i prossimi cinque anni si snoderà sull’asse Ancona-Marche-Roma. Dunque, cambiamento è la parola d’ordine: ma come? «Il cambiamento - spiega Silvetti - è quel modo diverso di interpretare la città, partendo dall’ascolto e dalla condivisione. Significa avere un’attenzione al particolare e non solo concentrarsi sui grandi temi che pure devono essere affrontati e risolti con celerità. Penso al decoro urbano, alla pulizia della città, la manutenzione stradale: sono cose che il cittadino vuole vedere costantemente e non solo sotto elezione».

La parte più difficile

Il neo sindaco sa benissimo che da oggi inizia la parte più difficile: che non è quella di prendere possesso dell’ufficio che per 10 anni è stato di Valeria Mancinelli. Ma è prendere coscienza prima possibile delle cose da fare e di quelle che hanno già intrapreso la propria strada. Lo stato dell’arte, insomma. «È mia intenzione parlare subito e chiaramente con le figure strategiche del Palazzo, per avere una macchina comunale che funzioni perfettamente e senza che i meccanismi rischino di incepparsi». Facile a dirsi, ma a farsi? «Non credo ci siano particolari frizioni - è ottimista Silvetti - e per questo incontreremo anche le rappresentanze sindacali. L’obiettivo è quello di avere una visione di intenti comune e generale per non perdere opportunità strategiche». Per esempio il Pnrr, acronimo che fa atterrare il nuovo sindaco dal sogno vissuto in una giornata storica alla cruda realtà. 

Gli obiettivi

«C’è da fare, da fare molto e subito. Senza perdere altro tempo». Obiettivi a distanza, la cittadella sportiva che potrebbe regalare agli anconetani un altro sogno inseguito da tanto. «Certo, l’Ancona in serie B. Noi ci siamo». E poi spazi per i giovani e gli universitari, nuovi luoghi di aggregazione e di integrazione. «Le politiche giovanili sono state una priorità della campagna elettorale». È tramonto da un pezzo e Daniele Silvetti confessa di avere saltato pranzo e cena: «Cosa mi resterà di questa giornata pazzesca? I grandi saliscendi, poi la consapevolezza che l’obiettivo era stato raggiunto. E l’abbraccio che mi ha accompagnato dalla sede elettorale fino al Comune. La degna conclusione? Bellissimo essere qui con voi al Corriere Adriatico per iniziare una nuova avventura che cambierà Ancona. Siamo pronti».

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